Coronavirus: l’allarme tra i giovani sempre più contagiati

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-08-09

I dati che arrivano dall’Istituto superiore di sanità segnalano un allarmante abbassamento dell’età media dei contagiati: se l’11 aprile il valore mediano era di 68 anni, nell’ultimo mese è arrivato a 39, con numeri in costante discesa

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Il caso della comitiva di vacanzieri all’isola di Pag in Croazia che ha riportato 21 contagiati su 100 rischia di diventare la regola di questa estate, dove l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 si sta trasferendo verso la coorte più giovane della popolazione italiana.  I dati che arrivano dall’Istituto superiore di sanità segnalano un allarmante abbassamento dell’età media dei contagiati: se l’11 aprile il valore mediano era di 68 anni, nell’ultimo mese è arrivato a 39, con numeri in costante discesa.

Coronavirus: l’allarme tra i giovani sempre più contagiati

Il rischio non è soltanto quello di vedere più malati tra i giovani, ma anche di far crescere successivamente l’epidemia tra i contatti più anziani (genitori e parenti) dei contatti magari asintomatici. Il Corriere della Sera spiega oggi che il fenomeno è ancora più evidente se si estende il monitoraggio alle classi di età.

L’11 marzo i contagiati compresi tra 0 e 18 anni erano l’1,2% (un caso su 83) mentre, sempre nello stesso giorno, erano il  22% quelli tra i 19 e i 50 anni (uno ogni 4,5). Numeri in consistente salita se si guarda il valore medio del periodo compreso tra l’8 luglio e l’8 agosto: i positivi tra 0 e 18 anni salgono di molto, al 12,8% (dunque un caso su otto). E lo stesso per quelli tra i 19 e i 50: che sono il 54,9% (uno ogni 1,8). In altre parole: l’11 marzo ogni cento ammalati erano 23,2 quelli sotto i cinquant’anni, cifra che si è impennata a 67,7 nell’ultimo mese.

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Coronavirus: i contagi e l’età media dei contagiati (Corriere della Sera, 9 agosto 2020)

Una delle ragazze di Padova contagiate in Croazia ieri ha spiegato che durante le vacanze non ha rispettato il distanziamento sociale e non ha indossato la mascherina. Ora le diverse Usl del Veneto coinvolte si stanno attrezzando per tracciare tutti i contatti che hanno avuto questi ragazzi, il cui divertimento sembra costerà caro. Per ora sono tutti in isolamento domiciliare e in attesa dell’esito del tampone. I sintomi della 18enne non sono gravi e non destano preoccupazione, mentre l’altra positiva accertata è asintomatica. Dalla Croazia sono rientrati anche i cinque positivi dell’Usl 7 Pedemontana e altri due che fanno capo all’Usl 8 Berica ma non pare facessero parte dello stesso gruppo delle 18enni padovane. Risulta positivo un altro giovane dell’Usl 7 che è stato in vacanza in Spagna.

Il Coronavirus d’importazione

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, spiega oggi al Corriere che per ora la situazione non è critica: «Bisogna guardare oltre i numeri. Adesso in Italia sono ricoverati in terapia intensiva una quarantina di pazienti Covid-19. Tra marzo e aprile erano oltre 4 mila. Quindi non c’è criticità. Gli indicatori da tenere sotto controllo sono essenzialmente due. L’indice di trasmissione Rt che deve restare sotto il  livello 1. E il numero di casi per 100 mila abitanti nelle ultime due settimane. In Italia ora siamo a 6 casi ogni 100 mila che ci pone tra le nazioni più virtuose: è la metà della Germania, un quarto della Francia, un quindicesimo della Spagna, un quarantesimo degli Usa. Non significa che possiamo dormire sonni tranquilli, però non fasciamoci la testa di paure eccessive».

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Coronavirus: i contagi in Europa (La Repubblica, 9 agosto 2020)

Di certo c’è che mentre in Italia la situazione è più tranquilla, in Europa alcuni paesi sono in grande difficoltà: spiega oggi Repubblica che quasi tutti i Paesi dell’area Schengen hanno introdotto delle restrizioni ai viaggi in alcune zone. Solo il ministero della Sanità andaluso ha calcolato che la regione ha attualmente 102 focolai attivi di coronavirus, 1.026 casi. María Neira, direttrice della Sanità pubblica all’Oms, tiene i pedi piantati a terra: «Non avremo un vaccino prima del primo semestre del prossimo anno, dovremo convivere con il virus e coordinare il lavoro tra i Paesi», ha detto a El País. Ma sul caso spagnolo non ha voluto lanciare allarmi eccessivi: «Dopo l’uscita dal confinamento la possibilità di trasmissione si era ridotta quasi al minimo, il virus ha trovato un modo per resistere e riapparire. Siamo ancora nella prima ondata». Secondo Neira ci saranno altri casi e altri focolai in Europa, bisogna essere preparati anche a confinamenti mirati, interventi  chirurgici sulla malattia, «per non tornare a chiusure così drammatiche. Oltre a parlare del numero di casi, è importante ricordare alla popolazione il numero di morti. Fortunatamente, è  diminuito in modo significativo». La Stampa invece spiega che al momento, comunque, la strategia delle «3T» (testare, tracciare,
trattare) sta funzionando bene.

Di focolai ce ne sono diversi. Ma i tempi per accedere al tampone si sono ridotti ovunque e la capacità di isolare i contatti dei positivi in attesa del test è aumentata. Restano però i dubbi legati a chi rientra dall’estero: nello specifico da Paesi con un Rt superiore a quello dell’Italia. Se è vero che al momento vige il divieto di accesso al nostro Paese per chi nei 14 giorni precedenti è transitato da 13 Stati e l’obbligo di quarantena per chi proviene da tutti quelli extra Ue (più la Romana e la Bulgaria), lo sono altrettanto alcune falle nei controlli i via terra dai Balcani. A riprova di ciò, ci sono i focolai i in Veneto e in Toscana a partire da ragazzi tornati dalle vacanze in Croazia e in Grecia.

Ieri, sul «podio» dei contagi¸ sono finite la Lombardia (76), l’Emilia Romagna (63) e il Veneto (44). Tra i nuovi focolai, da segnalare quello rilevato comunità dei frati francescani ad Assisi
(8 positivi). Per un altro potrebbe essere questione di ore: 70 le persone in isolamento nel Mugello per essere entrate a contatto con una parrucchiera positiva al coronavirus. Zero casi sono stati rilevati soltanto in due Regioni: il Molise e la Sardegna.

Leggi anche: Coronavirus in Italia: il bollettino della Protezione Civile di oggi con i dati dell’8 agosto

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