La clorochina fallisce il test in Francia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-06

I pazienti erano in trattamento all’Hôpital Saint-Louis di Parigi: otto con patologie preesistenti e dieci con sintomi severi, fra cui febbre alta, al momento dell’inizio della terapia. Dopo sei giorni di trattamento otto pazienti sui dieci coni sintomi erano ancora positivi al Coronavirus mentre si è registrato un decesso, due ricoveri in terapia intensiva e la sospensione della terapia per un paziente a causa di serie complicazioni

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La clorochina, farmaco in sperimentazione per il Coronavirus SARS-COV-2 in Francia come altrove e oggetto di una fantasiosa ipotesi di complotto sul Plaquenil girata soprattutto in Italia, non è stata efficace nella cura di COVID-19 in uno studio francese condotto su undici pazienti e pubblicato sulla rivista Médecine et Maladies Infectieuses. I pazienti erano in trattamento all’Hôpital Saint-Louis di Parigi: otto con patologie preesistenti e dieci con sintomi severi, fra cui febbre alta, al momento dell’inizio della terapia. Dopo sei giorni di trattamento otto pazienti sui dieci coni sintomi erano ancora positivi al Coronavirus mentre si è registrato un decesso, due ricoveri in terapia intensiva e la sospensione della terapia per un paziente a causa di serie complicazioni. Questo test è diverso dalle due ricerche precedenti che avevano acceso le speranze sull’uso del farmaco, notano gli autori, perché in quei casi i soggetti trattati avevano solo sintomi lievi. “Nonostante una attività riportata in vitro della clorochina contro il COVID-19  – concludono gli autori – non abbiamo trovato evidenze di una attività antivirale per il trattamento dei pazienti con sintomi severi. I test clinici randomizzati in corso sul farmaco dovrebbero fornire una risposta definitiva sull’efficacia e la sicurezza della terapia”.

alessandro meluzzi idrossiclorochina plaquenil

Della possibilità di curare il Coronavirus con la clorochina si era parlato soprattutto in Francia dopo l’intervento del professor Didier Raoult, infettivologo di Marsiglia che qualche tempo fa annunciava su YouTube di aver «vinto la partita» contro il COVID-19 grazie alla clorochina e che ha poi spiegato di avere ottenuto grandi risultati (il 75% di guarigioni) su 24 suoi pazienti. Poi sulla scena ha fatto irruzione Donald Trump, convinto dell’efficacia del farmaco dopo aver visto un servizio su Fox News: “Non abbiamo nulla da perdere e non abbiamo tempo da perdere, la gente muore, non abbiamo tempo per sperimentare”, ha detto anche oggi il presidente degli Stati Uniti. E infatti il vicepresidente Mike Pence ha annunciato che l’idroclorochina, farmaco antimalaria, sarà sperimentato su 3mila pazienti contagiati dal coronavirus all’Henry Ford Hospital di Detroit, in Michigan. Il governo USA sta quindi lavorando per mettere milioni di dosi di idroclorochina a disposizione delle aree che presentano i focolai più pericolosi. Ciò nonostante, anche negli USA un uomo è morto tentando di curarsi con la clorochina.

E intanto si verifica un aumento delle segnalazioni di carenza del farmaco (usato per altre terapie) a causa di una richiesta sempre crescente e di una “tensione sulla catena distributiva”. Lo afferma la multinazionale Sanofi. “Tutto questo – scrive Sanofi – si sta concretizzando in difficoltà temporanee di approvvigionamento per grossisti e farmacie, su tutto il territorio nazionale. L’azienda è consapevole del protrarsi di questa situazione e manifesta grande preoccupazione”. Solo nel mese di marzo, sottolinea la nota, l’azienda ha distribuito sul mercato più del doppio delle quantità medie abituali (283 mila confezioni contro le 130 mila abituali). Negli ultimi giorni la media delle confezioni richieste ha superato le 25mila al giorno. “A livello globale Sanofi ha messo in atto ulteriori sforzi di approvvigionamento per far fronte alla crescente domanda del prodotto – continua la nota -. Grazie a questi sforzi sta continuando a rifornire ospedali e farmacie. Pur nella complessa emergenza sanitaria legata a COVID-19, l’azienda ribadisce il proprio impegno per assicurare la continuità terapeutica ai pazienti affetti da artrite reumatoide e LES (lupus eritematoso sistemico) per cui questo farmaco è indicato. Per loro l’azienda sta procedendo con una distribuzione e una spedizione in regime di urgenza che viene attivata dalla singola farmacia.”In questa situazione di grande emergenza sanitaria – conclude la nota -, Sanofi fa appello alla responsabilità di tutti affinché siano assicurate le modalità appropriate di utilizzo del farmaco, si eviti qualsiasi forma di utilizzo “fai da te” del farmaco e non si incorra ad inutili accaparramenti e pratiche di stoccaggio familiare”.

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