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Il cane trovato positivo al Coronavirus a Hong Kong

neXtQuotidiano 28/02/2020

Il cane è stato testato come “debolmente positivo” per il coronavirus, ha affermato il dipartimento agricolo e della pesca della città in una nota, senza fornire ulteriori dettagli. I funzionari effettueranno ulteriori test per confermare se il cane è stato realmente infettato dalla malattia o se il test è stato il risultato di una contaminazione ambientale della bocca e del naso

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Il cane di un malato di coronavirus residente a Hong Kong è stato testato come positivo a un “basso livello” di coronavirus, secondo quanto ha fatto sapere il governo di Hong Kong all’inizio di venerdì. Lo scrive il Time. Il cane è stato testato come “debolmente positivo” per il coronavirus, ha affermato il dipartimento agricolo e della pesca della città in una nota, senza fornire ulteriori dettagli. I funzionari effettueranno ulteriori test per confermare se il cane è stato realmente infettato dalla malattia o se il test è stato il risultato di una contaminazione ambientale della bocca e del naso. Secondo il ministero non c’è rischio di contagio da parte dell’animale.

Il cane trovato positivo al Coronavirus a Hong Kong

Il cane non ha i sintomi della malattia, ha affermato il ministero competente. Ma “i campioni prelevati dalle cavità nasali e orali sono stati trovati positivi per il virus Covid-19”, ha detto un portavoce. Il cane è stato prelevato a casa della sua proprietaria mercoledi’, una donna di 60 anni ricoverata in isolamento. Non ci sono prove che animali come gatti o cani possano trasmettere il virus all’uomo, ma il ministero ha stimato che gli animali domestici di persone infette dovrebbero stare anche loro in quarantena per 14 giorni. Saranno condotti ulteriori test sul cane, che rimarrà in isolamento fino a quando non risulterà negativo. Hong Kong conta 93 casi di Coronavirus, tra cui due morti. Canio Buonavoglia, docente di Malattie infettive al Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Bari, in una intervista a Il Sole 24 Ore Radiocor, conferma che “L’aver ritrovato un virus nel tampone nasale e salivare di un cane che è vissuto in un ambiente infetto, soprattutto se a basso titolo e cioè in quantità molto esigua, con ogni probabilità denota una presenza passiva del virus e non una replicazione attiva come quando c’è infezione”.

coronavirus cani chengdou uccisi cina - 1

Il 14 febbraio scorso sui media inglesi girava una storia di cani uccisi in Cina per il Coronavirus e si parlava di funzionari locali che uccidevano gli animali. Il tutto sembrava prendere le mosse dalla vicenda, raccontata da Newsweek, di Li Lanjuan, epidemiologa e membro del team cinese riunito per affrontare il nuovo coronavirus, che avrebbe dichiarato che 2019-nCov si può trasmettere da mammifero a mammifero, senza però affermare che ci fossero casi di animali domestici effettivamente infettati. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha invece affermato che non vi sono prove che gli animali domestici, come cani o gatti, possano essere infettati dal virus.

Ma davvero cani e gatti possono passare il coronavirus di Wuhan?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una serie di tweet per spiegare che non c’è alcuna evidenza che gli animali domestici possano essere veicolo dell’epidemia di coronavirus, consigliando comunque, come misura di precauzione, di lavarsi le mani dopo aver accarezzato animali domestici. L’avviso è naturalmente presente anche sul sito del WHO.

cani e gatti uccisi coronavirus

Sempre su Weibo si sostiene che un post piuttosto popolare che ha travisato le raccomandazioni degli esperti sugli animali domestici abbia causato il panico e sostiene che le foto pubblicate per provare la presunta uccisione di gatti siano state scattate vicino alla Shanghai Automobile City nel distretto di Jiading; il post è stato eliminato successivamente.

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Secondo news.com.au le foto invece provenivano da tutt’altre zone della Cina. L’unica cosa provata finora è che si è verificato un momento di isteria collettiva – soprattutto online – per la misinterpretazione delle affermazioni dell’epidemiologa Li Lanjuan ma per adesso è impossibile affermare che cani e gatti in Cina siano stati realmente uccisi per il motivo indicato come didascalia in foto che potrebbero invece rappresentare animali deceduti per altri motivi.

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