Coronavirus: Bergamo sospende il gioco d’azzardo nelle tabaccherie

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-15

“Tante segnalazioni di persone che ancora oggi si recano con regolarità nelle rivendite per giocare (gratta e vinci, slot machine, 10 e lotto): il sindaco Giorgio Gori decide l’immediata sospensione di tutte le attività di gioco con vincite in denaro in tutta la città”. Così, su Twitter, il comune di Bergamo annuncia la nuova stretta …

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“Tante segnalazioni di persone che ancora oggi si recano con regolarità nelle rivendite per giocare (gratta e vinci, slot machine, 10 e lotto): il sindaco Giorgio Gori decide l’immediata sospensione di tutte le attività di gioco con vincite in denaro in tutta la città”. Così, su Twitter, il comune di Bergamo annuncia la nuova stretta per l’emergenza coronavirus. “Diversi tabaccai – spiega il sindaco Gori sui canali social – ci hanno segnalato che tante persone (soprattutto anziane), nonostante i pressanti inviti a non muoversi di casa, si presentano regolarmente nei loro negozi per acquistare i famosi ‘grattini’ (Gratta e Vinci e altre tipologie) o per giocare alle slot o al 10eLotto. Non è per questi ‘articoli’ – spiega ancora – che il Decreto della Presidenza del Consiglio consente alle tabaccherie di restare aperte in queste settimane!” “Ho quindi firmato, pochi minuti fa – continua il post -, un’ordinanza che prescrive la sospensione immediata di tutte le tipologie di gioco nelle tabaccherie. RIMANETE A CASA, vi ripeto, e se in queste settimane doveste perdere l’abitudine a buttare soldi nel gioco d’azzardo…tanto meglio!”, la conclusione.

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Ieri è morto a Bergamo un operatore del 118 che si chiamava Diego Bianco, abitava a Montello, paese di 3.200 abitanti a una dozzina di chilometri dalla città. Bianco era sposato e padre di un figlio: avrebbe compiuto 47 anni il prossimo maggio. I colleghi lo ricordano come un ottimo lavoratore e un attento padre di famiglia.

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E in città è piena emergenza: per il momento non è possibile ampliare la capacità assistenziale dell’ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, vera trincea nella lotta al coronavirus, afferma la direttrice Maria Beatrice Stasi: “Al Papa Giovanni con i nostri medici, infermieri, tecnici si continua a combattere contro l’emergenza in un’autentica lotta contro il tempo. Siamo arrivati ad attivare 80 posti di Terapia intensiva e 350 posti di ricovero fra l’ospedale di Bergamo e quello di San Giovanni Bianco, esclusivamente per pazienti positivi al coronavirus. La possibilità di creare ulteriori posti è subordinata alla disponibilità di personale, soprattutto infermieristico, perché i nuovi ingressi attraverso i canali di reclutamento attivati dalla ASST e da Regione, seppur con un enorme sforzo organizzativo e assoluta tempestività nelle procedure, non ci consentono al momento di ampliare ulteriormente la capacita’ assistenziale”alcune proposte operative per accelerare il trasferimento. Dunque, “da giovedì a domenica 15 saranno trasferiti 39 pazienti”. “Nella fase di attivazione della centrale operativa regionale – spiega la direttrice – su questo tema la nostra ASST ha avanzato la proposta di trasferimento di pazienti non critici, prevedendo anche il coinvolgimento delle strutture sociosanitarie, ad oggi le uniche che dispongono di personale sanitari, e siamo fiduciosi che il loro contributo possa contribuire ad alleggerire l’enorme pressione che oggi c’è sui nostri ospedali”.

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