Conte lancia il M5S come “terzo polo aperto alla società civile” e sui due mandati dice: “Non è un diktat”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-27

In un’intervista al Corriere della Sera Giuseppe Conte annuncia la corsa solitaria del Movimento 5 Stelle come “terzo polo aperto alla società civile”

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“Auguro al Pd e a tutti i suoi numerosi compagni di viaggio buona fortuna, ne avranno bisogno. Noi siamo un’altra cosa rispetto a questa affollata e confusa compagnia :il nostro sguardo non si è mai fermato ai salotti buoni delle Ztl, su questo siamo sempre stati chiari”: è un “in bocca al lupo” che sa molto più di frecciata quella che Giuseppe Conte lancia – in un’intervista al Corriere della Sera – agli ex alleati del “campo largo” del Partito democratico. Enrico Letta ha iniziato la ricerca di coalizioni con uno sguardo verso il centro, mentre il Movimento 5 Stelle correrà da solo, in una sorta di “terzo polo aperto alla società civile e a tutti coloro che difendono i valori della Costituzione e tutti coloro che credono nella vera transizione ecologica. E che vogliono contrastare le politiche della destra”.

Conte lancia il M5S come “terzo polo aperto alla società civile”

Assesta un colpo alla nuova nascente alleanza: “Come pensano di conciliare il liberismo sfrenato di Calenda con le politiche sul lavoro di Orlando?” e rinfaccia: “A proposito di chiarezza, dovranno spiegare ai loro elettori perché sono passati dall’agenda del Conte II all’agenda Draghi, mettendosi insieme a chi quel governo Conte II lo ha sabotato”. Due i nodi sul tavolo per quanto riguarda il fronte interno: le dimissioni da capogruppo alla Camera di Davide Crippa in dissenso con la politica di Conte (che replica: “Ha portato avanti una posizione che si è rivelata minoritaria nel gruppo della Camera. Rispetto la sua opinione, ma era il capogruppo e le sue dimissioni mi sembrano conseguenti”), e il tetto dei due mandati: “Questa settimana chiuderemo la partita, che è importante per il M5S ma forse genera poco interesse fuori. Non è un diktat, ma lo spirito della regola sarà in ogni caso salvaguardato”.

“I due mandati non sono un diktat”

Incalzato quindi su nomi di big che potrebbero restare fuori come Fico, Bonafede e Taverna, replica: “Siamo una comunità che pone al suo fondamento la dignità della persona. Nessuno di coloro che sono rimasti ha gettato la spugna. In ogni caso non manderemo in soffitta chi per dieci anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali e per contribuire in Parlamento a realizzare le nostre battaglie. Una cosa è certa, la loro esperienza sarà in ogni caso preziosa”. E sull’eventuale ritorno di Di Battista: “Non ci sentiamo da tempo, ma lo faremo presto. La nostra è una comunità aperta al contributo di tutti, ma rispetto al passato la linea politica si decide negli organi preposti e poi si rema tutti dalla stessa parte”.

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