Coronavirus: Giuseppe Conte chiude le fabbriche a mezzanotte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-21

Conte aveva deciso fino ad oggi di ascoltare Confindustria, che riteneva un errore la serrata totale. Poi ha cambiato idea e ha deciso di annunciarlo con un messaggio su Facebook: “Assicureremo i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari, assicureremo tutti i servizi pubblici esenziali, ad esempio i trasporti. Anche tutte le attività funzionali a quelle essenziali”

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Giuseppe Conte chiude le fabbriche e ogni attività produttiva non strettamente necessaria in Italia per l’emergenza Coronavirus. L’annuncio arriva alle 23 e 30 di domenica con l’ennesimo messaggio alla Nazione  in cui il presidente del Consiglio lascia aperti soltanto poste, farmacie, supermercati e banche. “Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali”, annuncia. “Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di genere alimentari e di generi di prima necessità. Invito tutti a mantenere la massima calma”, fa sapere. Rimangono assicurati anche i trasporti pubblici.

Conte chiude le fabbriche

“Continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari”, dice infatti il presidente del Consiglio.  La scelta di chiudere le fabbriche arriva dopo le richieste di Lombardia e Veneto e il pressing del centrodestra nei confronti del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Conte aveva deciso fino ad oggi di ascoltare Confindustria, che riteneva un errore la serrata totale. Poi ha cambiato idea e ha deciso di annunciarlo con un messaggio su Facebook, all’interno della comunicazione ansiogena di questi mesi. Le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte sono valide, a quanto si apprende, fino al 3 aprile. “Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo”, una scelta “sofferta” ma “necessaria oggi per fermare quanto più possibile” l’emergenza Coronavirus.

giuseppe conte chiude le fabbriche

“Finalmente, dopo troppi giorni persi, ci hanno ascoltato sulla chiusura delle fabbriche! Bene, ora andiamo avanti con le altre richieste: mascherine e protezioni per tutti, anno bianco di pace fiscale per imprese e lavoratori per tutto il 2020, sveglia all’Europa e riapertura del Parlamento. #Chiuderetutto ciò che non è vitale e insieme #celafaremo”, dice infatti subito dopo l’annuncio di Conte il leader della Lega Matteo Salvini. Anche Italia Viva ha qualcosa da dire:”Per un messaggio alla nazione in una fase così delicata, sorprende che Conte non utilizzi gli strumenti istituzionali come la sala stampa di palazzo Chigi, preferendo tenere tutta Italia (compresa la Rai) incollata alla pagina Facebook personale. Lo ricordi per il futuro”, dice il deputato Marco Di Maio.

Cosa rimane aperto in Italia

Il premier Giuseppe Conte elenca in una dichiarazione alla stampa l’elenco dei servizi e dei negozi che resteranno aperti: “Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessita’. Non abbiamo previsto nessuna restrizione sugli orari di apertura dei supermercati. Non c’è ragione – spiega Conte – di fare una corsa agli acquisti e di creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Continueranno a rimanere aperti farmacie e parafarmacie. Assicureremo i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari, assicureremo tutti i servizi pubblici esenziali, ad esempio i trasporti. Anche tutte le attività funzionali a quelle essenziali”.

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Oggi le vittime hanno raggiunto il picco massimo, 793 (546 solo in Lombardia), portando il totale a 4.825. I malati sono diventati 42.681 (4.821 in più rispetto a ieri). Un’escalation che ha fatto salire la richiesta al Governo di Regioni, Comuni ed anche sindacati di attuare una chiusura totale. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana emana in serata un’ordinanza per bloccare uffici pubblici, studi professionali, cantieri, attività all’aperto, con termoscanner anche nei supermercati. “Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere un solo anello questa catena saremmo esposti a pericoli più grandi, per tutti. Quelle rinunce che oggi ci sembrano un passo indietro domani ci consentiranno di prendere la rincorsa”, chiude Conte.

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