Consumi: perché le famiglie non spendono più

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-05

Il Messaggero spiega che i numeri dell’ISTAT sul secondo trimetre 2019 riflettono una situazione di generale stagnazione dei consumi dovuta alla situazione italiana e a quella internazionale

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I consumi delle famiglie rimangono al palo nonostante l’aumento del reddito delle famiglie. Questo perché le famiglie hanno più soldi ma preferiscono il risparmio a causa dell’incertezza sul futuro. Il Messaggero spiega che i numeri dell’ISTAT sul secondo trimetre 2019 riflettono una situazione di generale stagnazione dei consumi dovuta alla situazione italiana e a quella internazionale:

Il secondo trimestre del 2019 sembrerebbe essere andato bene, secondo i dati Istat, per le famiglie e per l’economia in genere. O meglio: meno male delle aspettative. In effetti però – come fanno notare alcune associazioni dei consumatori – si tratta di “un’illusione ottica”. Quei pochi soldi che le persone si sono trovate di più intasca, non sono andati infatti ai consumi, che restano al palo (nel periodo c’è stato uno striminzito aumento dello 0,1%), non sono serviti ad alimentare il classico giro virtuoso che mette in moto il circuito economico (più consumi, più produzione, più occupati), ma sono rimasti tutti ben custoditi sotto il materasso, nelle casseforti personali,o semplicemente nei cassetti.

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L’economia delle famiglie (Il Messaggero, 5 ottobre 2019)

Fermi, per timore del futuro, dei venti di crisi che arrivano da lontano (guerre commerciali, Brexit, rallentamento europeo), ma anche dall’incertezza tutta italiana alimentata da politiche economiche a brevissimo respiro. Gli italiani lo sentono, lo percepiscono e preferiscono non rischiare. E così, l’aumento del reddito disponibile(+0,9% rispetto al trimestre precedente) si è trasformato praticamente tutto in aumento della propensione al risparmio che è arrivata all’8,9%, ovvero +0,8% rispetto a gennaio-marzo. E questo nonostante la «dinamica quasi nulla dei prezzi al consumo». Insomma, non bastano i prezzi inchiodati, o il reddito di cittadinanza, a convincere gli italiani ad allargare i cordoni della borsa.

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