Politica

“Consultatemi prima di decidere”: Salvini e il messaggio ai governatori

neXtQuotidiano 23/10/2020

Matteo Salvini di fronte all’avanzata della seconda ondata di Coronavirus e delle conseguenti misure restrittive che i governatori delle regioni, anche quelli di centrodestra, dovranno prendere, non vuole trovarsi all’oscuro. Ma la domanda è: se fosse informato bloccherebbe tutto?

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Non solo Attilio Fontana: il Fatto racconta che Matteo Salvini di fronte all’avanzata della seconda ondata di Coronavirus e delle conseguenti misure restrittive che i governatori delle regioni, anche quelli di centrodestra, dovranno prendere, non vuole trovarsi all’oscuro. Ma la domanda è: se fosse informato bloccherebbe tutto?

L’importante è che il messaggio, che proviene dalle viscere della Padania profonda, arrivi a chi deve arrivare. Ovvero non solo “all ’Attilio” che mercoledì in quattro e quattr ’otto ha firmato l’ordinanza per disporre la chiusura dalle 23 senza dire niente a nessuno (“Non mi ha nemmeno avvertito” ripete irritato Salvini), ma soprattutto agli altri governatori leghisti o “eletti grazie a Matteo” come sibila, con tono ricattatorio, un salviniano: Donatella Tesei in Umbria, Marco Marsilio in Abruzzo, ma anche Alberto Cirio in Piemonte e il marchigiano Francesco Acquaroli. Per non parlare del “Doge” Luca Zaia che non solo potrebbe ordinare presto nuove restrizioni dopo i 1.325 contagi di ieri, ma butta lì anche quella parola che ai leghisti duri e puri fa venire l’orticaria: il lockdown.“Dipende dai numeri” ripete Zaia che però vorrebbe evitare il coprifuoco a cui è dovuto arrivare il collega Fontana. Quest’ultimo dice che il suo è stato un atto “su richiesta dei sindaci” ma nella Lega raccontano che martedì pomeriggio, durante la riunione via zoom con i consiglieri e gli assessori, l’ex sindaco di Varese abbia passato un brutto quarto d’o ra . Salvini, spalleggiato dal segretario regionale Paolo Grimoldi, gli ha chiesto spiegazioni prima di concludere: “Decidete pure, ma prima dovete coordinarvi con noi”. Ché il bombardamento subìto dal governatore Fontana dopo l’annuncio del coprifuoco deve servire per inviare un messaggio agli altri colleghi di tutta Italia: “No a fughe in avanti, non possiamo andare dietro al governo – è stato il messaggio fatto recapitare ai governatori – le decisioni vanno prima spiegate senza creare il panico”. Educarne uno per educarne 15, quanti sono i presidenti di Regione del centrodestra. Che così, di fatto, sono commissariati.

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