Come si fa a prendere un bonus per la trasferta dalla residenza al luogo di lavoro mentre si lavora in smart working per il lockdown? Basta essere un consigliere regionale
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Mentre l’Italia era in lockdown per la pandemia di Covid-19 c’è chi ha lavorato in smart working usufruendo di indennità erogate per le trasferte: in molte regioni i consiglieri hanno ricevuto i rimborsi per gli spostamenti tra la propria residenza e la sede del consiglio. Una cifra forfait che chi è eletto come consigliere ha tra le voci della propria retribuzione:
Le Regioni contemplano in genere rimborsi a forfait per i trasferimenti senza tener conto di chilometri percorsi e carburante consumato. Alcune, durante il lockdown, hanno avuto più riunioni assembleari e altre meno. In Lombardia il Consiglio è rimasto totalmente chiuso sei giorni, il 31 marzo c’è stato il primo incontro in presenza, da metà aprile ogni settimana, mentre in commissione si è potuto lavorare da remoto. L’indennità comprensiva del rimborso spese per spostarsi ammonta a 3.500 euro, rimasta anche nei mesi di emergenza. A giustificarla, dicono in Regione, l’alto numero di spostamenti dei consiglieri sul territorio in aiuto dei cittadini
La situazione dei rimborsi per le trasferte nelle regioni (Corriere 28 luglio 2020)
In Piemonte, invece, in aula sono tornati solo a luglio. Il forfait da 3.500 euro comprensivo del rimborso per gli spostamenti non è stato modificato. Nel caso della Provincia autonoma di Trento invece, i consiglieri sono anche membri del Consiglio regionale, dove percepiscono 700 euro mensili per esercizio mandato, mentre in Provincia il rimborso è per chilometro. Essendosi riuniti in presenza non più di tre volte da fine maggio a oggi, le indennità sono calate. In Valle d’Aosta il consiglio a luglio ha bocciato la proposta del M5S di ridurre indennità e diaria, così come in Veneto, dove i Cinque Stelle volevano che tutti destinassero una quota al fondo per l’emergenza Covid, ripiegando alla fine con una donazione di 50 mila euro da parte però del solo Movimento.
La storia del gettone di presenza, o meglio di assenza, una cifra che arriva anche a un forfait di 3500 euro era stata raccontata anche dal Fatto qualche giorno fa.Intanto in Friuli Venezia Giulia la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati.
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