Opinioni
Congiuntivo / Diversivo: Attenzione!!!
di Giuseppe Giusva Ricci
Pubblicato il 2017-05-30
Da tempo, dal sovra-mondo dei SocialDeadWork giunge una grande diffusione di tutto sommato sobri sfottò riguardanti gli errati-non-congiuntivi di tal Di Maio e d’altre teste-di-blog. Ok, la “cosa” potrebbe anche fare sorridere, se non altro per non piangere…visto che i “tali” in questione sono già cariche dello Stato e si preparano a chissà quale altro incarico. …ma […]
Da tempo, dal sovra-mondo dei SocialDeadWork giunge una grande diffusione di tutto sommato sobri sfottò riguardanti gli errati-non-congiuntivi di tal Di Maio e d’altre teste-di-blog.
Ok, la “cosa” potrebbe anche fare sorridere, se non altro per non piangere…visto che i “tali” in questione sono già cariche dello Stato e si preparano a chissà quale altro incarico.
…ma Attenzione; Occorre Riflettere.
Non credo sia buona cosa giudicare un avversario politico dalla sua capacità di linguaggio, anche se è risaputo che un buon bagaglio aiuta a pensare meglio, e che per qualsiasi individuo-istituzionale sia un grave “bug” non possederlo.
Chi non padroneggia -il linguaggio- (considerando che l’errore può capitare a chiunque) è probabilmente un individuo che non avuto la possibilità e il privilegio (economico/familiare) di potersi istruire a livelli medi o superiori; quindi soffre di un handicap di cui non è pienamente responsabile; quindi non andrebbe “preso in giro”. Allo stesso modo, se l’individuo con “bug”, appartiene o giunge da condizioni economicamente comode è certamente più responsabile della sua impreparazione…dunque andrebbe ammonito con “gentilezza”.
Gli individui che ancora non hanno una piena padronanza della lingua sono proprio quelli che andrebbero più compresi e semmai “aiutati” da chi ha avuto la possibilità (e certo anche il merito…tramite costanza e sacrificio) di ottenere più formazione. Spesso è chi non necessità di un linguaggio-perfetto a svolgere mestieri veramente utili anche ai premi Nobel.
Da ciò un’analisi politica sulla questione. E’ importante ricordare che alle spalle…e dentro…e tutto attorno del M5S sta, da sempre, un’azienda specializzata (e tanto capace) nel marketing; ossia la persuasione virale ed epidemica. Per quest’ultima azienda creare diversivi comunicativi utili a spostare l’attenzione politica è una prassi basilare, come lo è per le tante aziende operanti nelle strategie della comunicazione. Allo stesso tempo “prendere in giro” un individuo che non ha la piena padronanza linguistica e come “prendere in giro” forse più della metà dei cittadini italiani che loro volta simpatizzerà per chi è deriso: ecco la logica che potrebbe stare all’origine del Congiuntivo-Diversivo. Altra questione è invece il paradigma meritocratico che sta alla base del M5; se è vero che questo vorrebbe poggiarsi, in maniera “rivoluzionaria”, sulla meritocrazia, sulla preparazione professionale e sulla sobrietà, per indicare i governanti e altre figure limitrofe; perché ospita tra i suoi -leader- figuri di così medio-basso spessore intellettuale? Questo elemento non può in qualche modo non preoccupare, certo è meglio essere “onesti” che linguisti, ma per il governo di uno dei paesi più industrializzati del mondo, non sarebbe utile far coincidere le caratteristiche?
In ultimo, si dovrebbe ricordare come per decenni, le classi subalterne e medio-basse si siano poste in contrasto a quelle medio-alte e aristocratiche (quest’ultime privilegiate nel poter elevare se stesse e istruire i propri figli) proprio per poter ottenere la stessa possibilità democratica di partecipare alla formazione culturale; così oggi la classe media (istruita) non può e non dovrebbe “accanirsi” contro i ceti subalterni che non hanno avuto la possibilità di istruirsi.
Insomma, schernire l’impreparazione culturale non è un agire progressista, non è utile alla stessa battaglia culturale che invece servirebbe a contrastare le imposture politiche del nuovo secolo.