Perché con il condono per Ischia si sarebbe salvata anche la casa di Casteldaccia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-11

Nascosta in un comma la norma che perdona perfino gli abusi sui monumenti

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Sergio Rizzo su Repubblica oggi fa sapere che nell’emendamento foglia-di-fico che il MoVimento 5 Stelle ha preparato per limare gli effetti del condono per Ischia c’è una parte molto interessante: «Per tutte le istanze di cui al comma 1 trova comunque applicazione l’articolo 32, comma 17 e 27 lettera a) del medesimo decreto-legge n. 269 del 2003».

Quel passaggio scritto in burocratese elimina praticamente ogni limite di quelli che si dovevano introdurre con l’emendamento, almeno per le domande del 2003: consentendo così di sanare, a Ischia, praticamente tutto di ciò che proprio sulla base della legge del 2003 non si sarebbe mai potuto sanare. Chi l’ha scritto? […]

Ma torniamo al famoso condono del 2003. Con il comma 27 dell’articolo 32 di quella legge si stabiliva che la sanatoria non poteva comunque essere concessa a chi fosse stato condannato per reati di mafia (lettera a), né per le costruzioni non antisismiche (lettera b), come neppure per quelle su terreni dello Stato (lettera c) nelle zone a rischio idrogeologico (lettera d), per gli abusi sugli immobili considerati monumento nazionale (lettera e), nelle aree libere dopo essere state incendiate (lettera f) e sul demanio marittimo (lettera g).

luigi di maio iene condono ischia - 1

Facile constatare come la parte finale dell’emendamento al decreto Genova che avrebbe dovuto mettere un freno quantomeno alle sanatorie del 2003, citi esclusivamente la lettera a), e nemmeno una di quelle seguenti. Dal che si deduce che a Ischia sopravvive solo il divieto di condonare gli abusi dei mafiosi. Via libera, dunque, alla regolarizzazione delle abitazioni edificate sul suolo demaniale, nelle cale a picco sul mare, sui terreni incendiati. E d’ora in poi, su quell’isola tanto magnifica quanto esposta al rischio di terremoti e al dissesto idrogeologico, si potranno tranquillamente sanare anche le case prive di qualunque requisito antisismico o nelle aree più critiche.

Per capirci, tali e quali a quella presunta villetta di Casteldaccia in Sicilia travolta qualche giorno fa dall’alluvione. In attesa della prossima scossa o delle frane future: sperando ovviamente, e non c’è che da sperarlo, che non si verifichino mai più eventi come quelli del passato anche recente. Ma fra speranza e sicurezza, com’è noto, c’è un abisso.

Leggi sull’argomento: Le bufale dell’operazione verità del M5S sul condono per Ischia

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