Economia
Un condono è per sempre: come funziona la pace fiscale
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-10-17
Richieste di informazioni arrivano agli studi commerciali, ai Caf, trovano spazio sulla rete: molti preoccupati per le multe che coinvolgono 3 milioni di cartelle
Dalle multe non pagate e dimenticate nel fondo di un cassetto, all’ansia per la visita della Finanza e relativo verbale, al senso di colpa per la sottostima dei redditi nell’ultima dichiarazione, alla cartella e relativa ingiunzione perché non si è pagato o non si poteva pagare: la pace fiscale del governo Lega-M5S attraversa tutto il sottobosco dei contenziosi tra cittadino e fisco, con una buona parola per ciascuno di quelli che è finito nei guai con l’Agenzia delle Entrate. Impossibile definire per ora con circospezione la platea dei beneficiati: la banca dati dei debitori dell’Agenzia della riscossione contiene 20 milioni di codici fiscali, alcuni hanno già partecipato alle vecchie rottamazioni, altri hanno rateizzato, di sicuro sono 10 milioni coloro che hanno i debiti sotto i 1.000 euro che verranno cancellati. Ma non c’è solo questa norma nella Pace Fiscale: sotto la lente c’è soprattutto la dichiarazione integrativa per tutti i redditi non dichiarati fino al 31 dicembre 2017 con un limite all’aumento dell’imponibile del 30% e una soglia di 100mila euro per ciascun anno: e quindi mezzo milione di euro di redditi in nero emersi sui quali si paga il 20% delle imposte del nuovo imponibile emerso: un condono tombale in piena regola.
Per questo, spiega oggi Repubblica, richieste di informazioni arrivano agli studi commerciali, ai Caf, trovano spazio sulla rete e giungono ai giornali. Molte richieste riguardano le multe al codice della strada che coinvolgerebbero 3 milioni di cartelle sotto i mille euro: ma molti non hanno capito che si tratta delle multe arrivate e conclamate nel decennio 2000-2010. E sperano di poter evitare il pagamento anche del divieto di sosta di due giorni fa.