Virginia Raggi cerca lavoratori per i parchi #ovviamentegratis

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-03-13

Volontari di tutta Roma, unitevi! Il vento nuovo dell’amministrazione a 5 Stelle si vede anche dalle piccole cose: ad esempio dal fatto che la giunta abbia aperto un bando per cercare volontari per l’apertura e la chiusura dei parchi che è uguale a quello fatto da Marino due anni fa. Il vantaggio è che quelle associazioni non dovranno mai essere sfrattate

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Chi l’ha detto che a Roma le associazioni di volontariato non sono le benvenute? Certo, il Comune sta procedendo senza troppi rimorsi allo sfratto delle Onlus e delle associazioni culturali che “occupano” immobili di proprietà del Comune senza riuscire trovare una soluzione diversa dal confermare l’indecente delibera 140/2015 votata dalla giunta Marino ma questo non significa che i volontari, quelli che non “fanno casino”, non chiedono nulla in cambio e soprattutto non costano un euro non piacciano alla giunta guidata da Virginia Raggi. Lo dimostra un recente bando pubblicato sul sito del Comune e “finalizzato alla ricerca delle Associazioni di Volontariato, per lo svolgimento di attività gratuite relative al servizio di supporto alla vigilanza nelle ville, parchi e giardini cittadini“.
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Il Comune di Roma cerca volontari #ovviamentegratis

L’Avviso Pubblico del Dipartimento Tutela Ambiente è rivolto ad associazioni di volontariato che mettano a disposizione del personale per la vigilanza dei parchi cittadini che si occupino della sorveglianza delle aree verdi e della chiusura e dell’apertura dei cancelli. Oggetto del bando sono trentuno parchi pubblici ed aree verdi per le quali il Comune di Roma sta cercando associazioni che si mettano a supporto del personale di vigilanza per consentire che i parchi romani rimangano fruibili e soprattutto vivibili da parte di cittadini e turisti. Dal momento che le risorse non ci sono l’idea – che ricalca pari pari quella già avuta dall’amministrazione guidata da Ignazio Marino – è quella di chiamare a raccolta le associazioni di volontariato che abbiano personale in grado di dedicare un paio d’ore al giorno (due per l’apertura e due per la chiusura) alla gestione dei parchi. In cambio i volontari riceveranno un rimborso spese chilometriche per l’utilizzo dei mezzi con cui raggiungere i parchi assegnati all’associazione affidataria e svolgere il servizio di sorveglianza interno nelle ore di apertura e chiusura, una tessera dell’ATAC non nominale per consentire gli spostamenti dei volontari, un rimborso spese di 300 euro l’anno per ciascuno dei 24 operatori (che saranno suddivisi in squadre da due) per un totale di spesa pari a 89.378,80 euro (che comprendono anche le spese per la copertura assicurativa). Il progetto partirà in via sperimentale dal primo aprile al 31 dicembre e potrà essere rinnovato per 24 mesi.
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La giunta guidata da Virginia Raggi continua quindi a confermare le decisioni prese da Marino, che quando aveva fatto pubblicare il bando era stato accusato (da destra) di sfruttamento del volontariato invece che mettere mano alle vere carenze e problematiche dei parchi di Roma. Dovrebbe essere proprio il Comune ad occuparsene – e ci sarebbe da discutere sulla capacità di due volontari di fermare il degrado ed assicurare effettivamente la sicurezza – ma evidentemente è più comodo rivolgersi (quando non creano problemi) alle associazioni di volontariato che svolgono un ruolo di pubblica utilità.
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Volontari di tutta Roma, unitevi!

Qualche tempo fa Beppe Grillo invitava i cittadini romani a diventare “sindaci dei propri 10 metri quadrati” della città in modo da alleggerire il carico di lavoro dell’Amministrazione. La stessa Amministrazione alla quale i cittadini pagano le tasse proprio per occuparsi della manutenzione cittadina, della pulizia delle strade, dell’asporto dei rifiuti. Già da diverso tempo però a Roma sono attivi una serie di Comitati e Associazioni che fanno proprio questo. Si va dai ciclisti di “Volontari ciclabile Tevere” che hanno ripulito la pista ciclabile lungo il Tevere, all’associazione “Tappami” che si occupa dell’annosa piaga delle buche delle strade cittadine. In mezzo c’è il movimento “Retake Roma” i cui volontari si occupano di ripulire la città dai graffiti e dal “degrado” e infine l’iniziativa #Romasonoio lanciata l’anno scorso da Alessandro Gassman per segnalare situazioni di degrado urbano e prendersi cura dei “beni comuni”. Queste associazioni non hanno particolari problemi con la Giunta perché si prendono cura del bene comune senza creare “disagi” all’Amministrazione. Per  Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia (che nel 2015 accusava Marino di sfruttare il volontariato) però l’atteggiamento del Comune è ambiguo:

Il Comune di Roma da una parte indice il bando per la ricerca di associazioni di volontariato che possano sorvegliare e tenere pulite le aree verdi della Capitale, e dall’altra fa multare chi da anni si prodiga per il decoro cittadino. Quello che è accaduto nei pressi della stazione Anagnina nel VII Municipio è gravissimo ed è la sintesi della confusione che vige in Campidoglio: alcuni volontari dell’associazione Pics Gruppo di Protezione Civile Roma stava liberando dalle piante che stavano rischiando di diventare pericolose per gli automobilisti invadendo la sede stradale e compromettendo la visuale, quando sono stati multati con una sanzione di 206 € dalla Polizia locale nonostante avessero chiesto aiuto all’assessore all’ambiente Pinuccia Montanari per le loro operazioni di pulizia. Proprio nel mentre, Roma Capitale indice una gara per reperire a titolo gratuito associazioni di volontariato disposte a sorvegliare le aree verdi della città. Un assurdo paradosso che sicuramente si ripercuoterà anche su quelle associazioni intenzionate a partecipare al bando, se questo è il trattamento riservato dall’amministrazione Raggi a chi si impegna per il decoro. Siamo vicini a tutte le associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano a titolo gratuito per il bene della città ma che non trovano la stessa attenzione da parte delle istituzioni che si riempiono la bocca di parole come partecipazione e sussidiarietà solo durante le campagne elettorali.

In una nota il Campidoglio precisa il senso dell’Avviso Pubblico:

È dal 2015 che Roma Capitale pubblica, ogni anno, un avviso per affidare alle associazioni di volontariato l’apertura, la chiusura e la sorveglianza di ville, parchi e giardini della città. In precedenza gli stessi servizi venivano appaltati ad imprese che ora, in alcuni casi, sono coinvolte nei procedimenti giudiziari di Mafia Capitale. Per il 2017 come rimborso spese alle associazioni l’importo massimo stimato è di 89.378,80 euro. I volontari garantiscono l’apertura e la chiusura dei cancelli di parchi e ville e segnalano criticità e anomalie all’interno degli spazi, contribuendo all’individuazione dei comportamenti sanzionabili sotto il profilo amministrativo e penale. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di persone che conoscono da tempo le aree e che consentono un confronto costante e puntuale con i cittadini

Per le associazioni culturali e le Onlus che invece sono sotto sfratto e hanno ricevuto ingiunzioni di pagamento la faccenda è diversa: anche se nel corso degli anni hanno ristrutturato gli immobili che gli sono stati assegnati, salvandoli dal degrado, e hanno fornito, in molti casi gratuitamente, la loro opera al servizio della cittadinanza rappresentano una spina nel fianco per il Comune che da Marino fino alla Raggi ha deciso di darci un taglio per paura di  un nuovo scandalo affittopoli. Perché va bene fare i volontari e va bene ripulire Roma gratis, ma quando si tratta di interventi più incisivi che richiedono una presa di posizione chiara da parte dell’Amministrazione Comunale Virginia Raggi e Ignazio Marino la pensano incredibilmente allo stesso modo (e non è la prima volta).

Leggi sull’argomento: «Il film critica la Raggi? Meglio non proiettarlo»

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