«Il film critica la Raggi? Meglio non proiettarlo»

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-03-11

Piccolo Mondo Cane è un documentario sul Canile di Muratella (Roma) e sull’autogestione fatta dai lavoratori e lavoratrici dal primo maggio 2016. Il film doveva essere proiettato giovedì 16 marzo al Cinema Aquila ma lo spettacolo a quanto pareha rischiato di essere cancellato. Claudio Casale e Matteo Bennati, i due autori del documentario, sulla pagina …

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Piccolo Mondo Cane è un documentario sul Canile di Muratella (Roma) e sull’autogestione fatta dai lavoratori e lavoratrici dal primo maggio 2016. Il film doveva essere proiettato giovedì 16 marzo al Cinema Aquila ma lo spettacolo a quanto pareha rischiato di essere cancellato. Claudio Casale e Matteo Bennati, i due autori del documentario, sulla pagina facebook dedicata danno la loro versione dei fatti:

Venerdì scorso i ragazzi del cinema Aquila ci hanno chiamato per dirci che l’Assessore alla Cultura del Municipio V, Maria Teresa Brunetti, chiedeva di annullare la proiezione di Piccolo Mondo Cane di giovedi 16, perché il film poteva potenzialmente esprimere idee diverse – o critiche – dalle azioni politiche della Sindaca Virginia Raggi.
Per una settimana siamo stati in un rigoroso silenzio pubblico, cercando un dialogo con l’Amministrazione M5S del Municipio V.
Nessuno dei due autori aveva mai ricevuto una minaccia di censura. E’ una sensazione strana, surreale, in cui si è investiti da una violenza invisibile ma schiacciante. E’ una violenza del più forte sul più debole, aumentata dalla confusione del non aver segni fisici sul corpo da medicare.
È una violenza psicologica, ma è soprattutto una violenza contro la cultura, contro la linfa vitale di ogni popolo: la possibilità di poter liberamente raccontare se stessi e gli altri.
Dopo giorni di dialoghi, dopo un’assemblea di 5 ore avvenuta Giovedì alla presenza della Giunta M5S, ieri sera è arrivata la mazzata finale: l’Amministrazione M5S ha deciso di cancellare l’intera programmazione della prossima settimana del Cinema Aquila, dietro pretestuosi problemi procedurali.
Non preoccupatevi però: la proiezione del 16 Marzo, nonostante le intrusioni da parte dell’Amministrazione 5S, è assolutamente confermata, grazie al supporto che abbiamo ricevuto dal SCCA Spazio Comune Cinema Aquila.
Al partito politico che pur governando Roma Capitale vuole impedire la visione di un prodotto culturale indipendente, possiamo rispondere unicamente con un invito, rivolto alla Giunta M5S, al Sindaco Virginia Raggi e all’Assessore municipale Maria Teresa Brunetti. Speriamo di vedervi in sala giovedi sera.
A tutti voi altri, vi chiediamo unicamente di raccontare questa storia, perché le pressioni per noi non sono finite, ma sono appena iniziate, e il vostro supporto è per noi vitale.


Ecco il comunicato di Spazio Comune Cinema Aquila pubblicato su Facebook:

Nel Municipio V di Roma si sta consumando un grave atto di censura della libertà di espressione, ufficializzato ieri in un comunicato del Presidente Giovanni Boccuzzi pubblicato sulla pagina web istituzionale, in cui si annuncia il blocco del tavolo partecipato che ha organizzato finora il Nuovo Cinema Aquila e si avoca al Municipio la programmazione cinematografica.
Lo Spazio Comune Cinema Aquila (SCCA) viene accusato di non aver rispettato le regole di condivisione della programmazione, ma la ragione vera di questo atto appare ben diversa: la presenza in cartellone, nella settimana dal 13 al 20 marzo, di alcuni film considerati scomodi.
Si è cominciato con una incredibile email inviata allo SCCA dall’assessora alla cultura Maria Teresa Brunetti, in cui si negava il consenso alla proiezione di un film documentario ancora inedito, “Piccolo mondo cane”, che racconta la vicenda sociale dell’autogestione del canile comunale della Muratella portata avanti dai lavoratori ex dipendenti del canile. La proiezione, per esplicita dichiarazione dell’assessora, non si sarebbe potuta svolgere perché un post su Facebook degli ex lavoratori aveva annunciato la notizia accompagnandola con una critica alla sindaca Raggi. Era quindi necessario tacitare un dissenso politico, rifiutando un film – un prodotto culturale – senza nemmeno entrare nel merito dei suoi contenuti e rinunciando all’occasione di farne un momento di confronto pubblico, come proposto dallo stesso regista dell’opera.
Si è giunti poi all’assemblea pubblica di giovedì del tavolo partecipato SCCA, che un compatto schieramento pentastellato composto dal presidente Boccuzzi, dalla presidente del consiglio municipale Manuela Violi, dall’assessora Brunetti, dal presidente della commissione cultura Alessandro Stirpe e alcuni consiglieri M5S, ha tenuto in ostaggio per oltre due ore avanzando capziose critiche alla conduzione del tavolo stesso. Le critiche sono state smontate una ad una e si è giunti alla fine alla caduta del velo: il punto vero era costituito dal film sugli ex lavoratori del canile e dagli appuntamenti proposti dalla campagna BDS, movimento non violento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni nei confronti di Israele e contro l’apartheid del popolo palestinese. Si tratta di tre film internazionali di cui uno presentato agli Oscar, uno nominato ai Nastri d’Argento e al David di Donatello nonché trasmesso dalla Rai, uno selezionato a Cannes (“The wanted 18”, “This is my land… Hebron”, “The salt of the sea”), e il pluripremiato spettacolo teatrale “Mi chiamo Rachel Corrie”.
Vuole il caso che lo stop imposto dal M5S del Municipio sia seguito alla presentazione di vergognose mozioni del Pd, a livello comunale e municipale, contenenti infami accuse di antisemitismo, che il Movimento 5Stelle ha scelto di subire astenendosi venerdì in consiglio municipale invece di difendere con coraggio e fondamento politico il processo partecipato del Cinema Aquila e le decisioni comuni prese in quella sede. Processo, lo ricordiamo, di cui il Municipio è parte e garante.
Anziché valorizzare e riconoscere l’esperienza di gestione partecipata di uno spazio pubblico dedicato alla cultura e al sociale, condivisa da cittadini e istituzioni, la priorità espressa dal Municipio è difendersi da attacchi, assolutamente illegittimi, da parte dell’opposizione – quella stessa opposizione che, ricordiamolo, ha precedentemente chiuso il Cinema Aquila.
Non avendo ottenuto soddisfazione dall’assemblea di giovedì, ma solo l’imbarazzo di non poter controbattere ad argomenti e proposte ragionevoli, il presidente del Municipio ha emesso il proprio comunicato. Il presunto mancato “rispetto delle regole” è nient’altro che un pretesto per portare a termine un’operazione inaccettabile di censura: il programma del cinema era stato infatti condiviso e comunicato ufficialmente al Municipio da settimane, nessuna riserva era stata mai espressa fino ai fatti sopra descritti. Il tavolo di programmazione è sempre stato aperto alle proposte portate in presenza e a quelle riportate, per tramite del Municipio, da altri territori. Il suo regolamento non è, come sostengono oggi l’assessora Brunetti e la presidente del Consiglio Violi, da riscrivere: deve piuttosto essere resa esplicita, e semmai migliorata, la prassi finora seguita e sempre riconosciuta, al tavolo e pubblicamente, dalla stessa amministrazione del Municipio come esperienza di grandissimo valore.
Vogliamo ricordare che i cittadini riuniti dietro la sigla di SCCA non si sono dati altro tipo di organizzazione se non quella assembleare, aperta e ampiamente pubblicizzata, dell’appuntamento settimanale insieme al Municipio nel foyer del cinema. SCCA è un’idea che ha riunito un movimento di cittadini senza la cui azione – è bene ribadirlo – il Cinema Aquila sarebbe ancora chiuso. Il cinema è stato riaperto nelle forme e nei modi concordati col Municipio stesso, che adesso quest’ultimo sembra rinnegare mettendo in discussione un percorso di mesi che ha visto il costante aumento del pubblico (proiezioni gratuite) e una crescita di partecipazione nella stessa assemblea del giovedì che accoglie proposte da tutta la città. Ora siamo ad un punto in cui la politica, anche quella che guida il Municipio, fa marcia indietro, si veste da azzeccagarbugli e cerca il cavillo con l’intenzione di tagliare le gambe a questo percorso.
Per tutto quanto detto SCCA comunica di non voler sospendere il programma, presentato al tavolo e pubblicato, e conferma l’intera programmazione della prossima settimana.

Giovanni Boccuzzi, presidente del V Municipio, e l’assessora Brunetti hanno pubblicato su Facebook questo ordine del giorno per ribadire che “le attività che si svolgono presso il Nuovo Cinema Aquila vengono attuate a sostegno della libertà di espressione e meramente sul piano della qualità artistica. Non rappresentano appoggio e sostegno a politiche sostenute da organizzazioni che sostengono qualsiasi tipo di strategia che tenda a ledere i diritti dei cittadini”.
piccolo mondo cane
Mentre a firma di Boccuzzi sul sito del Comune di Roma è stato pubblicato questo comunicato in cui si accusano i gestori di non aver rispettato l’embargo sulla diffusione della programmazione (!):

Il rispetto delle regole è un presupposto fondamentale dell’Amministrazione del V Municipio e di Roma Capitale.
Poiché durante il percorso di co-programmazione delle iniziative da svolgere al Nuovo Cinema Aquila alcune regole, prima fra tutte la pubblicazione e la diffusione di materiale non autorizzato, non sono state rispettate, nonostante reiterati inviti, siamo costretti a rivedere il programma delle settimane a venire.
Stiamo dalla parte dei cittadini che vogliono che questo presidio culturale rimanga aperto anche nella fase transitoria precedente l’avviso pubblico propedeutico all’assegnazione e conformemente alla delibera 45/16 della Giunta Capitolina.
Come fatto finora, continueremo ad individuare le iniziative da svolgere al cinema, con le proposte provenienti dal territorio e con film che tengano conto di aspetti socio-culturali di pubblico interesse ed adatti ad ogni fascia della popolazione, che siano rispettosi delle diversità e dei diritti dei popoli e con film di autori emergenti che non riescono a trovare sbocco nella grande distribuzione.

Leggi sull’argomento: Chi ha riportato la legalità al canile della Muratella?

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