Remdesivir: il Coronavirus e il farmaco contro l’Ebola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-26

È il remdesivir, un antivirale prodotto dall’azienda americana Gilead Sciences, studiato per il virus Ebola ma che sembrerebbe funzionare anche contro il nuovo coronavirus

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Sono 40 i Paesi interessati all’epidemia generata dal Coronavirus SARS-CoV-2 con 2.689 contagi e 49 morti. Ieri la Svizzera, l’Austria, la Croazia, la Spagna continentale e l’Algeria hanno registrato i primi casi di infezione, così come l’Austria: in Austria e Croazia è stata una diretta conseguenza dei focolai lombardi. Nel complesso sono oltre 80 mila le persone ammalate, una cifra dieci volte superiore a quella registrata durante l’epidemia di Sars mentre i decessi sono 2.713 contro i quasi 800 del 2003. Ma intanto, racconta oggi il Corriere della Sera, aumenta la fiducia dei medici per il farmaco sperimentale indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità nelle linee guida sulle terapie da somministrare ai pazienti con Covid-19. È il remdesivir, un antivirale prodotto dall’azienda americana Gilead Sciences, studiato per il virus Ebola ma che sembrerebbe funzionare anche contro il nuovo coronavirus.

La sperimentazione clinica era stata accelerata proprio nella speranza che il farmaco, provato solo sugli animali, attivo anche contro i coronavirus di simili sindromi con polmonite grave (SARS e MERS) potesse costituire un aiuto terapeutico in una situazione di emergenza assieme ad una combinazione di antivirali specifici contro l’Hiv, il virus dell’Aids. Il remdesivir è stato utilizzato anche nei tre pazienti curati allo Spallanzani, guariti. Si tratta dei due coniugi cinesi (lui sta bene ed è tornato in reparto, lei sta per essere dimessa dalla terapia intensiva) ammalatisi durante la vacanza in Italia, ricoverati nell’ospedale romano appena arrivati a Roma. E del ricercatore emiliano rimpatriato assieme ad una sessantina di italiani dalla Cina. I malati della Lombardia sono trattati con la stessa cura.

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Coronavirus: i casi nel mondo (Corriere della Sera, 26 febbraio 2020)

Come spiegava il sito di Federfarma si tratta di due farmaci indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili. Il lopinavir/ritonavir è un antivirale comunemente utilizzato per la infezione da HIV che mostra attività antivirale anche sui coronavirus mentre il remdesivir è un antivirale già utilizzato per la Malattia da Virus Ebola, ed è potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo coronavirus.

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Coronavirus, la mappa dei contagiati (La Stampa, 26 febbraio 2020)

Altri farmaci che potrebbero essere utilizzati per combattere l’infezione da COVID-19 sono – scrive l’Istituto Superiore di Sanità –  la clorochina, un farmaco antimalarico è in uso da oltre 70 anni, che recentemente la Commissione Sanitaria Nazionale Cinese lo ha indicato tra quelli che hanno un’attività in vitro contro il nuovo coronavirus su cui proseguiranno i test. Tra i primi studi a verificarne l’attività antiretrovirale, nella fattispecie contro l’Hiv, uno è stato eseguito da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità coordinati dal dott. Andrea Savarino. Altri due farmaci che hanno già mostrato un’attività contro il virus in test in vitro (quindi al momento non sugli esseri umani) sono l’umifenovir e il darunavir: il primo è un antinfluenzale, mentre il secondo è un farmaco anti Hiv già in uso da diversi anni. Per quanto riguarda Darunavir, remdesivir e clorochina si tratta di tre farmaci che fanno parte della cosiddetta “cura cinese” contro il Coronavirus (essendo stati sperimentati dall’Università di Zhejiang).

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