Coronavirus: chi deve fare il test del tampone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-01

Marcello Tavio, infettivologo che dirige il dipartimento di malattie infettive degli Ospedali riuniti di Ancona ed è presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, lo spiega in un’intervista al Mattino

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Marcello Tavio, infettivologo che dirige il dipartimento di malattie infettive degli Ospedali riuniti di Ancona ed è presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, spiega oggi in un’intervista al Mattino di Napoli chi deve fare il test del tampone per il Coronavirus e chi non deve farlo:

«C’è stata un’epidemia di tamponi oltre che di virus! Facciamo ordine, partiamo da chi non deve farlo. Innanzitutto non deve fare tamponi chi sta bene, non è stato nelle zone a rischio e non ha avuto contatti con persone positive. Quindi basta allarmismi. A prescindere dai tamponi ricordiamo che chiunque rientri dalle zone rosse o ha avuto contatti con contagiati deve fare 14 giorni di quarantena, anche se non ha sintomi e appunto anche se il test al Coronavirus fosse negativo.Invece, deve fare sicuramente il tampone chi ha una sintomatologia anche molto lieve di un’affezione respiratoria e soddisfa un criterio epidemiologico, ossia essere stato a Codogno o negli altri comuni della zona rossa o a contatto con contagiato. A scopo precauzionale, aldilà delle indicazioni delle istituzioni, come infettivologo e presidente di una Società scientifica penso che potrebbero fare il tampone le persone fortemente sintomatiche o con polmonite di cui non è chiara l’origine causale, anche che non sono stati nelle zone rosse».

Qualcuno pensa che tamponi a tappeto garantiscano un maggior controllo, non è così?
«È una polemica sul nulla. Non ha alcun senso fare tamponi a tutti: non ci si può dividere su questo. L’errore non è dire oggi che il tampone non va fatto sugli asintomatici, l’errore è stato farlo nei giorni scorsi agli asintomatici. Il tampone fatto alle persone asintomatiche potrebbe dare una falsa sicurezza perché potrebbe essere negativo in una persona che sta ancora “incubando” la malattia».

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Coronavirus: i sintomi e il test del tampone (La Repubblica, 22 febbraio 2020)

Alcuni retroscena giornalistici dicono che anche alcuni esperti delle nostre istituzioni sanitarie sarebbero contrari a questa limitazione sugli asintomatici.
«Intanto trovo scorretto che una persona, a maggior ragione se impegnato nelle istituzioni, non metta la faccia su quello che dice. Perché qui non si tratta di opinioni politiche, signori miei…la scienza ci consente di esprimere democraticamente la nostra visione: non c’è nulla di male a dire che si devono fare i test sugli asintomatici, ma devi spiegare il motivo. Io dico no ai tamponi agli asintomatici perché chi ha avuto contatto con persone positive al virus deve comunque, ovunque si trovi, fare la quarantena. Seppure avessimo tutti i laboratori pronti con i tamponi in ogni angolo del Paese, io dico che sarebbe comunque inutile farlo agli asintomatici, ma lo farei a chi presenta sintomi».

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