Come funzioneranno i trasporti pubblici nella fase 2

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-21

La strategia si basa su una regola: no alle ore di punta. Secondo una ricerca sul pendolarismo, i momenti di maggiore affollamento sono alle 7,21 del mattino a Roma, qualche minuto dopo a Milano. Poi tra le 17.30-18. Fabbriche, negozi, scuole dovranno modificare i loro tempi prevedendo uno scaglionamento. Ma anche il trasporto pubblico si deve riorganizzare

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Il Corriere della Sera oggi pubblica un’infografica che riepiloga come funzioneranno i trasporti pubblici nella fase 2 mentre a Roma Virginia Raggi annuncia che verranno privilegiati bici e monopattini e ATAC prepara un piano per il distanziamento sociale sugli autobus.  Il piano offerto al governo dall’Asstra,l’associazione che riunisce 150 aziende del trasporto pubblico locale, guidata da Andrea Gibelli, cerca di guardare anche ai conti.

Per questo chiarisce che non si potranno moltiplicare le corse, come qualcuno ipotizza, perché mancano i mezzi, il personale e la capacità delle reti. D’altra parte non si può nemmeno lasciare a terra passeggeri, perché aumenterebbero le vetture private. E allora? Asstra concorda con l’Inail sulla riorganizzazione delle attività produttive, gestita da una cabina di regia nazionale e da altre locali, per ridistribuire i flussi di traffico nel tempo, appiattendo i picchi giornalieri.

La strategia si basa su una regola: no alle ore di punta. Secondo una ricerca sul pendolarismo, i momenti di maggiore affollamento sono alle 7,21 del mattino a Roma, qualche minuto dopo a Milano. Poi tra le 17.30-18. Fabbriche, negozi, scuole dovranno modificare i loro tempi prevedendo uno scaglionamento. Ma anche il trasporto pubblico si deve riorganizzare tenendo conto che in Italia i mezzi collettivi per raggiungere i luoghi di lavoro vengono utilizzati dal 20% delle persone (5% del settore agricolo, il 15% l’industria). Il resto lo fanno i veicoli privati (auto, bicicletta, scooter) e chi va a piedi.

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I trasporti pubblici nella fase 2 (Corriere della Sera, 21 aprile 2020)

Per abbattere ancora il numero dei trasportati, andrebbe favorito lo smart working degli uffici pubblici e non. Ma soprattutto andrebbero redistribuiti i flussi dei passeggeri attraverso l’aumento dei turni di lavoro, lo scaglionamento degli orari di entrata e uscita dalle attività, e l’allungamento degli orari di alcuni servizi.

Le aziende di trasporto si impegnano alla sanificazione e igienizzazione dei mezzi e delle infrastrutture a loro carico (magari da defiscalizzare). Gli utenti avranno l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: mascherine e guanti, mentre potranno trovare gel disinfettanti nelle stazioni. Sul distanziamento di un metro Asstra spiega che «obbligare al distanziamento attuale comporterebbe riduzioni della capacità di carico dei mezzi non sostenibili, con conseguente rischio del ricorso indiscriminato al mezzo privato. La rigida applicazione di tale regola — si argomenta— oltre a non essere compatibile con la conformazione dei mezzi di trasporto pubblico, determinerebbe, pur in presenza di una domanda sensibilmente ridotta, l’insufficienza della offerta di trasporto». Ipotizzare un dimezzamento dei posti per i treni, autobus, carrozze. Di più non sarebbe possibile.

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