Economia
Come cambiano i requisiti del bonus 600 euro per le Partite IVA
neXtQuotidiano 09/04/2020
Il decreto Cura Italia pubblicato in Gazzetta ufficiale dice che l’indennità spetta agli iscritti in via esclusiva alle casse private e non titolari di trattamento pensionistico. La novità blocca i pagamenti (imminenti) di parte delle domande di accesso al sussidio, presentate agli Enti dal primo aprile
Cambiano a sorpresa i requisiti per il bonus da 600 euro per i professionisti. Il decreto Cura Italia pubblicato in Gazzetta ufficiale dice che l’indennità spetta agli iscritti in via esclusiva alle casse private e non titolari di trattamento pensionistico. La novità blocca i pagamenti (imminenti) di parte delle domande di accesso al sussidio, presentate agli Enti dal primo aprile.
Il bonus 600 euro solo agli iscritti alle Casse
Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, dice che si tratta di “Una vicenda gravissima, l’ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all’universo dei liberi professionisti italiani. E anche la dimostrazione di come finanche in questo frangente drammatico l’Italia soccomba a norme che cambiano nottetempo, farraginose, spesso incomprensibili. Quando l’emergenza sarà finita si dovrà affrontare di petto il tema di una burocrazia eccessiva che imbriglia il Paese, i suoi cittadini e la sua economia”. “Le Casse – spiega Miani – erano già pronte ad erogare il bonus grazie anche al lavoro svolto nei giorni scorsi da migliaia di nostri colleghi che hanno inviato le richieste per i loro clienti liberi professionisti, facendo i salti mortali per interpretare norme del tutto incerte. Ora tutto si ferma incredibilmente, con un ulteriore allungamento dei tempi per l’erogazione di cifre comunque insufficienti per sostenere concretamente centinaia di migliaia di liberi professionisti che, esattamente come milioni di altri lavoratori italiani, stanno patendo gli effetti dell’emergenza. Avevamo duramente criticato il Cura Italia per la clamorosa disparità di trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini professionali – conclude – ma quello che succede oggi lascia davvero senza parole”.
“Nonostante l’impegno contro Covid-19, il decreto legge Liquidità blocca il pagamento dell’indennizzo di 600 euro a tutti i medici e agli odontoiatri. La norma ha infatti cambiato le condizioni per l’accesso al beneficio statale, riservandolo ai soli professionisti iscritti esclusivamente a un ente di previdenza”, denuncia invece l’Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri (Enpam), che dovrà quindi “bloccare 25.262 bonifici che stavano per essere inviati già da domani” ai camici bianchi “che ne avevano diritto”. “Grazie a questa norma dobbiamo dire ai nostri iscritti che tutti i pagamenti sono congelati e che nella migliore delle ipotesi li riceveranno dopo aver integrato la domanda con un’ulteriore autocertificazione“, spiega il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti. “Agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento stanno rischiando la vita, è andata anche peggio, perché per loro l’indennizzo di 600 euro è cancellato del tutto. Davvero un bel modo per ringraziare i medici e augurare loro buona Pasqua”, ammonisce.
La norma che ha cambiato le carte in tavola – spiega l’Enpam in una nota – è l’articolo 34 del decreto legge 23/2020. Gli specializzandi sono ora esclusi dall’indennizzo dei 600 euro poiché, oltre all’Enpam, sono costretti a pagare la gestione separata Inps sulle loro borse di studio. Analoga esclusione vale per i dipendenti soggetti a contribuzione Inps o ex Inpdap. Il decreto legge ha inoltre ribadito che l’indennizzo non può essere chiesto dai pensionati. I medici e gli odontoiatri sono stati penalizzati anche sul fronte del decreto legge Cura Italia che è in via di conversione: “Siamo amareggiati anche per la bocciatura dell’emendamento che avrebbe detassato gli aiuti che l’Enpam concedere utilizzando propri fondi – aggiunge Oliveti – Per i nostri liberi professionisti abbiamo deliberato mille euro al mese per 3 mesi. Per come stanno attualmente le cose, e sempre che ci concederanno di erogarli – conclude – i medici e i dentisti dovranno pagare le imposte su questi 1.000 euro, anche se derivano da un patrimonio già tassato. Una sorta di anatocismo di Stato. Di certo un’ingiustizia, che speriamo venga corretta”.