La Coalizione Orsola di Romano Prodi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-18

Romano Prodi sul Messaggero oggi propone, come soluzione della crisi, la Coalizione Orsola che dovrebbe riunire tutti quelli che hanno votato per Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione Europea

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Romano Prodi sul Messaggero oggi propone, come soluzione della crisi, la Coalizione Orsola che dovrebbe riunire tutti quelli che hanno votato per Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione Europea, ovvero PD, M5S, LeU ma anche Forza Italia:

Poiché le tensioni nel governo per ora in carica sono divenute ingestibili solo dopo la divisione fra Lega e 5 Stelle sul voto europeo, è chiaro che l’accordo deve prima di tutto fondarsi sul reinserimento dell’Italia come membro attivo dell’Unione europea. Forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filoeuropea “Orsola”, cioè la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea. Non so se si possa chiamare una coalizione con un gentile nome femminile ma credo che, in questo caso, il gesto avrebbe un preciso significato politico.

In secondo luogo deve essere un accordo duraturo: non per un tempo limitato ma nella prospettiva dell’intera legislatura. Perché questo sia credibile è innanzitutto necessario che contenga, in modo preciso e analitico, i provvedimenti e i numeri della prossima legge finanziaria. Quindi l’impegno deve essere per il lungo periodo e la garanzia che quest’impegno venga rispettato può arrivare solo dall’approvazione dettagliata, rigorosa e perfino pedante, delle misure da prendere già a partire dalla prossima Legge finanziaria che, secondo Salvini, avrebbe dovuto segnare la rottura con i nostri partner europei.

Ursula von der Leyen

In terzo luogo le condizioni del Paese obbligano all’adozione di politiche dedicate in modo organico a due fondamentali obiettivi: la riorganizzazione degli strumenti necessari per la ripresa economica e la messa in atto di una politica socialmente avanzata.

Al perseguimento dei diritti civili bisogna infatti accompagnare, con più vigore di quanto avvenuto in passato, uno sforzo per il rafforzamento dei diritti sociali, partendo dalla lotta alle disuguaglianze, dalla difesa del welfare e da una nuova attenzione per la scuola e la sanità, messe pericolosamente a rischio dalla politica degli ultimi anni.

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