Economia

Il clima impazzito costa all’Italia 14 miliardi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-23

I costi più alti li hanno pagati Usa (944,8 miliardi), Cina (492) e Giappone (376,3). L’Italia, con 56,6 miliardi, si piazza invece al settimo posto di questa drammatica graduatoria dietro alla Germania (57,9) e davanti alla Francia (43,3)

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Negli ultimi 10 anni sono stati conteggiati danni per 14 miliardi di euro tra perdite della produzione nazionale e danni a strutture e infrastrutture nelle campagne a causa del clima impazzito. Poi ci sono quelli arrecati alle altre attività produttive sempre a causa di alluvioni e disastri vari e i tanti morti. Secondo le stime di Legambiente dal 2005 al 2016 nel nostro Paese si sono infatti contate quasi 24 mila vittime a cause di ondate di calore e di ben 157 delle alluvioni. Non sorprende quindi vedere l’Italia nella top 10 dei paesi del mondo che hanno subito più danni dal 1998 ad oggi a causa di catastrofi naturali. Spiega oggi La Stampa:

I costi più alti li hanno pagati Usa (944,8 miliardi), Cina (492) e Giappone (376,3). L’Italia, con 56,6 miliardi, si piazza invece al settimo posto di questa drammatica graduatoria dietro alla Germania (57,9) e davanti alla Francia (43,3). Dallo studio di Coldiretti emerge che se le emissioni inquinanti non verranno ridotte entro la fine secolo la produzione di grano diminuirà del 20%, la soia del 40% ed il mais del 50% con conseguenze evidenti anche in Italia.

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Le alluvioni in Italia (Legambiente)

E gli ultimi dati dell’Ispra ci dicono che nemmeno la recessione ci viene più in aiuto, visto che tra aprile e giugno di quest’anno col Pil sceso dello 0,1% la produzione nazionale di CO2 è cresciuta dello 0,8%. Per Legambiente «non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi», ed «è urgente che il Paese approvi un piano nazionale, come hanno fatto gli altri paesi europei, in modo da coordinare le politiche di riduzione del rischio sul territorio ed avviare interventi rapidi a partire dai grandi centri urbani attraverso nuove strategie e adeguate risorse economiche».

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