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Claudio De Magistris: il fratello del sindaco di Napoli indagato per le nozze trash
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-10-08
Secondo l’accusa il cantante avrebbe contattato Claudio de Magistris e questi, a sua volta, avrebbe segnalato il cantante alla dirigente Terracciano. L’ipotesi di reato è abuso d’ufficio
Claudio De Magistris, fratello di Luigi il sindaco di Napoli, è indagato per il matrimonio trash del cantante neomelodico Tony Colombo a piazza del Plebiscito. La Procura, scrive oggi l’edizione napoletana di Repubblica, indaga sul concerto organizzato in piazza del Plebiscito dal cantante Tony Colombo alla vigilia del suo matrimonio e ipotizza il reato di concorso in abuso di ufficio nei confronti di Claudio de Magistris, della segretaria particolare del primo cittadino nonché presidente della commissione pubblico spettacolo del Comune, Sarah Terracciano, di Mafalda Fasanella, membro della segreteria del sindaco e dell’ufficio cinema.
Al centro delle verifiche, i presunti mancati controlli sull’effettiva natura dell’evento: fu qualificato come “flash mob”, ma si trattò di un vero e proprio concerto organizzato in piazza Plebiscito, la sera del 26 marzo, per festeggiare le nozze di Colombo con Tina Rispoli, la vedova del boss degli Scissionisti di Scampia Gaetano Marino, ucciso sul lungomare di Terracina nell’agosto del 2012.
Ieri i carabinieri sono stati in Comune, nell’ufficio Cinema, per sequestrare computer e documenti. Gli indagati sono complessivamente otto: oltre ai primi quattro, nell’elenco figurano la comandante della polizia municipale di Chiaia, Sabina Pagnano, il capitano Giovanni D’Ambrosio e altri due vigili. Per loro l’ipotesi di reato è quella di omissione di atti di ufficio: non sarebbero intervenuti per fermare il concerto.
Secondo l’ipotesi investigativa, sarebbero state violate le norme relative alle autorizzazioni per lo svolgimento di spettacoli in pubblico.
Così come ricostruito dai pm, Colombo avrebbe contattato Claudio de Magistris e questi, a sua volta, avrebbe segnalato il cantante alla dirigente Terracciano. Il 13 marzo, Colombo inviò una mail a Terracciano in cui specificava che la disponibilità della piazza doveva intendersi dalle 18,30 alle 23 del 26 marzo. Circostanza che, per l’accusa, escludeva «implicitamente ka natura estemporanea dell’evento».
La dirigente, a quel punto, avrebbe indotto Fasanella a scrivere altre due mail, una a Colombo e l’altra alla polizia municipale: con la prima, inviata il 14 marzo, si comunicava al cantante che l’evento previsto e qualificato come “flash mob” non aveva bisogno di autorizzazioni. E l’altra, il giorno dopo, spedita alla polizia locale di Chiaia, competente per i controlli, che dava parere favorevole al flash mob.
In questo modo, secondo la Procura, avrebbero procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Tony Colombo che ha potuto svolgere una manifestazioni musicale, finalizzata alla diffusione lancio di contenuti multimediali nella monumentale piazza del Plebiscito senza le autorizzazioni imposte dalla legge.
“In questa vicenda surreale sono estraneo e danneggiato”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commenta l’indagine della Procura, della quale riferiscono organi di stampa, sul concerto che ha preceduto le discusse nozze tra il neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli vedova del boss Gaetano Marino. Tra gli indagati vi sono 8 persone, tra cui il cantante e il fratello del primo cittadino. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, concorso in abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Secondo quanto sostenne anche il sindaco, venne autorizzato un flash mob per quella sera e non un concerto. “Sono convinto – prosegue il sindaco – che gli indagati evidenzieranno la correttezza del loro operato a dimostrazione della trasparenza e della legalità con cui il Comune ha sempre lavorato in questi otto anni. Non parlerò più di Colombo e dintorni per non dare risalto mediatico a chi intende buttare fango anche sulla mia persona, come questa squallida storia ha già dimostrato”.
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