Claudia La Rocca contro i complottisti M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-15

Claudia La Rocca è l’onorevole dell’Assemblea Regionale Siciliana che dopo un consulto con Cancelleri ha deciso di confessare con il magistrato il suo ruolo nella vicenda delle firme false a 5 Stelle. La Rocca è anche la principale destinataria dell’esposto con cui i tre indagati parlamentari nella vicenda (Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Giulia Di Vita) …

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Claudia La Rocca è l’onorevole dell’Assemblea Regionale Siciliana che dopo un consulto con Cancelleri ha deciso di confessare con il magistrato il suo ruolo nella vicenda delle firme false a 5 Stelle. La Rocca è anche la principale destinataria dell’esposto con cui i tre indagati parlamentari nella vicenda (Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Giulia Di Vita) insieme a Loredana Lupo e Claudia Di Benedetto hanno accusato lei e l’avvocato Ugo Forello di Addiopizzo di aver trascinato nella vicenda giudiziaria gli onorevoli. E oggi su Facebook decide di rispondere alle accuse di Nuti, Mannino, Di Vita (che ne aveva chiesto le dimissioni) & Co: la La Rocca dice che il ruolo di Forello fu solo quello di consigliare di collaborare con la magistratura e spiega che ha parlato soltanto per decisione sua:

Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle “firme false”, di scegliere un’eventuale collaborazione con la magistratura, specificandone lo scrupolo e attenzione nel lavoro, non è dato saperlo… Eppure viene disegnato quasi come un peccato mortale.
In tutto questo, fra le righe, anche la mia facoltà di intendere e di volere viene messa in dubbio, visto che sono stata dipinta come una “pentita manovrata”, quando di fatto ogni mia scelta è stata fatta in autonomia (e ci tengo a precisarlo), lontana da ogni eventuale consiglio e dopo lunghe riflessioni, pensando di fare semplicemente la cosa giusta nei confronti della mia coscienza e per tutto ciò in cui credo. Solo un cieco non vedeva la degenerazione in cui si stava scivolando.
Strano che chi sceglie di collaborare con la giustizia, parlando prima di tutto del proprio coinvolgimento, venga dipinto come “irretito” da chissà quale inverosimile complotto.
Ancora più strano, è essere stata così ingenua al punto da mettere volontariamente in discussione anni di duro lavoro.
Praticamente il mondo al contrario.

claudia la rocca firme false
La Rocca poi sostiene che alcune ricostruzioni giornalistiche sui fatti sono in effetti inesatte e ricorda che la storia è venuta fuori per creare caos in occasione delle comunali (ne avevamo parlato nell’articolo sulla talpa non ancora individuata),ma anche che questo nulla c’entra con la sua decisione di dire la verità.

Ho raccontato al PM solo ciò che effettivamente ricordavo con estrema onestà intellettuale, non una parola di più né una in meno. Le carte lo dimostreranno. Ho sempre sostenuto che alcune ricostruzioni del servizio delle Iene non corrispondessero pienamente alla realtà, come la strumentalizzazione delle mail, del record delle 13 ore in sede o la storia della riunione dove si sarebbe parlato della ricopiatura delle firme. Motivo per cui non c’è nulla che “stride” fra le mie mail con la Mannino e la mia intenzione di dire la verità ai magistrati, cosa che non ho mai pensato omettere. Sono anche fermamente convinta che i soggetti che hanno portato alla luce questa storia, dopo quattro anni e mezzo, non l’abbiano fatto di certo per amore della verità , ma probabilmente per mal di pancia passati e per creare caos in vista prossime comunali. In qualsiasi caso nulla cambia la realtà di un fatto avvenuto. Il punto è questo.
Ci sono tanti comportamenti in questi giorni che mi hanno lasciata perplessa, ad esempio sono convinta che chi è innocente (e non sono io a deciderlo) ha il solo interesse di collaborare per far archiviare quanto prima la propria posizione, senza chiudersi in silenzi o paventate strategie per allungare il brodo. Forse sarebbe stato più sano affrontare con responsabilità una situazione, invece di provare a “buttarla in caciara”.
Purtroppo sembra essersi perso il senso di ragionevolezza e della realtà. In questo momento surreale per vederci chiaro basterebbe fare ragionamenti semplici, oggettivi e logici.
Avevo pensato di indire una conferenza stampa, ma a questo punto non lo ritengo più necessario, attendo con fiducia l’esito delle indagini, voglio continuare a credere nel lavoro della magistratura

Leggi sull’argomento: Firme false, il presunto complotto contro il M5S

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