L'entusiasmo di Claudia Federica Petrella, candidata a sua insaputa alle Parlamentarie M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-01-17

Da una parte ci sono attivisti che lamentano di essere stati ingiustamente esclusi. Dall’altra persone come la Petrella che non hanno presentato la documentazione necessaria e che dopo aver scoperto che Rousseau aveva deciso di non tenere conto della loro volontà hanno invitato amici e parenti a votare per loro

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Le primarie più pazze del mondo,  le Parlamentarie del MoVimento 5 Stelle, si avviano oggi a conclusione. A meno che lo Staff non decida, in virtù dei problemi rilevati ieri, di prorogare la scadenza per la chiusura dei seggi virtuali su Rousseau. La carica dei 15mila verrà ricordata anche per lo strascico di veleni e delusioni che ha lasciato dietro sé. Sono molti gli attivisti certificati con i documenti di onestà in regola che hanno scoperto ieri di non essere tra i candidabili. A quasi nessuno è stata fornita una spiegazione, come da tradizione nel M5S. Altri, come Elio Lannutti di Adusbef, hanno scoperto invece di essere stati candidati in Umbria invece che in Lazio.

Le cliccarie dove Rousseau sceglie a caso i candidati

Per spiegare le ragioni delle esclusioni si dirà che si tratta di errori dovuti all’enorme massa di candidabili da scremare. Evidente lo Staff in molti casi non è andato tanto per il sottile, per la legge dei grandi numeri tra i superstiti alla selezione non sarà certo difficile trovare un novello Luigi Di Maio o Alessandro Di Battista. Ci sono però casi molto più interessanti, sono quelli di coloro che si sono trovati candidati a loro insaputa. C’è chi ha iniziato l’iter per la presentazione della domanda ma poi non ha inviato i documenti (quindi in teoria non sarebbe candidabile) e chi invece ha cliccato per sbaglio e si è trovato ad essere votabile su Rousseau. Da casi come questi si capisce che la selezione dello Staff è stata inesistente. Perché i primi a dover essere esclusi avrebbero dovuto essere coloro che non avevano completato il profilo e gli adempimenti.
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C’è chi dopo averlo scoperto ha cercato di avvertire i propri contatti invitandoli a non votare. Altri invece hanno accettato di buon grado il segno del destino. È il caso ad esempio di Claudia Federica Petrella, attrice di teatro e cinema che ha studiato “onestà&conoscenza presso il MoVimento 5 Stelle” che qualche giorno fa aveva pubblicato un video su Facebook nel quale prima ha sostenuto di essere stata “candidata a sua insaputa” e poi, intorno al minuto 5,20, ha confermato invece di aver dato “disponibilità” a una sua candidatura con i grillini. “Sono candidata a mia insaputa e non ho mai pensato di farlo, anche se sono un’amica del Movimento”.
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Succede che la Petrella abbia poi fatto richiesta allo Staff di ritirare la candidatura. È quindi con una certa sorpresa che l’attrice scopre di essere tra i candidabili e quindi di poter essere votata. La Petrella spiega che “il MoVimento 5 Stelle, ha sempre scelto me, a quanto pare anche stavolta. Ieri scherzando ho scritto che i disguidi di Rousseau potevano essere il segno dell’avvento della singolarità pronosticata da Gianroberto Casaleggio. A quanto pare l’intelligenza collettiva del sistema operativo sa, nella sua profonda e cibernetica saggezza, chi davvero candidare e chi no.
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E chi si trova ad essere candidato “a sua insaputa” anche dopo aver chiesto di potersi ritirare dalla corsa per le Parlamentarie deve accettare il risultato di questa lotteria dei click. Certo sarebbe più comodo e pratico mettere i nomi dei candidabili in un pallottoliere e far scegliere al caso. Ma volete mettere con l’ebrezza di sperimentare sulla propria pelle la democrazia diretta da Grillo?
 

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