Cirio e Fontana dicono che il Sud non può riaprire senza il Nord

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-04-21

“Un Sud senza Nord non ha senso di esistere e non è mai esistito, come non può esistere un Nord senza Sud. Siamo un Paese, siamo italiani e credo che un po’ di solidarietà nazionale, questa volta magari al contrario, non guasterebbe”: il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, a Studio 24 ha risposto così oggi …

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“Un Sud senza Nord non ha senso di esistere e non è mai esistito, come non può esistere un Nord senza Sud. Siamo un Paese, siamo italiani e credo che un po’ di solidarietà nazionale, questa volta magari al contrario, non guasterebbe”: il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, a Studio 24 ha risposto così oggi a chi gli chiedeva di commentare la prospettiva ‘Sud contro Nord’ in vista della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. “Credo che l’Italia – ha detto Cirio – abbia bisogno di ripartire tutta insieme. Se uno guarda il pil della Lombardia – ma vale anche per il Piemonte, l’Emilia Romagna e il Veneto – è quello che regge tutto il Paese. Non dobbiamo dimenticare che se non riparte il Nord economicamente, non ci saranno neanche le risorse per sostenere le esigenze del Sud”. Più o meno la stessa cosa ha sostenuto il collega Attilio Fontana a Radio 24: “Una riapertura regionalizzata credo che sia una riapertura monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo alle Regioni che aprono”. “C’è una tale interconnessione tra le filiere produttive e tra le varie attività commerciali che c’è veramente il grosso rischio che faccia più danni che vantaggi una apertura a spizzichi e bocconi e a macchia di leopardo – ha aggiunto -. Sono convinto che la riapertura debba avvenire quando il rischio del contagio si sia concluso o sia vicino alla conclusione su tutto il territorio. Proprio per i collegamenti che saranno necessari c’è il rischio che il contagio possa riprendere senza sapere da dove riparte. Penso sia una valutazione che debba essere fatta nella sua globalità”. Noi in Lombardia “non è che vogliamo aprire rischiando – ha concluso – ho sempre detto che la riapertura deve essere subordinata alla sicurezza”.

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Coronavirus: le previsioni sulle date di azzeramento delle infezioni regione per regione (Corriere della Sera, 21 aprile 2020)

Il governatore Cirio non sembra aver chiara una situazione in cui la solidarietà non c’entra niente e il “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno” funziona soltanto come cartello nei bar. Ieri l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni italiani ha pubblicato una mappa che pronostica quando finiranno i contagi da Coronavirus SARS-COV-2 nelle regioni italiane. Secondo la mappa quelle del Centro-Nord in cui la diffusione di Sars-Cov-2 è iniziata prima, saranno “verosimilmente” le ultime a liberarsi dalla morsa di COVID-19. E il problema è proprio questo: le previsioni sul Centro-Nord in ritardo cozzano con le ambizioni e gli obiettivi di alcuni di quei governatori, che invece sono quelli che stanno attualmente spingendo di più per riaprire prima. Cirio insomma non ha chiaro che una ripartenza “tutti insieme” vuol dire che nel resto d’Italia si dovrebbe restare a casa perché i contagi non si fermano in Piemonte e Lombardia, e non, come auspicherebbe lui, che si riparta tutti prima.

Leggi anche: Il problema della riapertura differenziata per ogni regione (sono Lombardia e Piemonte)

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