Opinioni
Circumvesuviana: Mentana e Di Maio scrivono le stesse mostruosità, e la piazza applaude…
Elio Truzzolillo 29/03/2019
Non mi spaventano le improvvise svolte autoritarie frutto di atti di forza, le considero molto improbabili nelle democrazie moderne. Mi spaventa, invece, quando certe garanzie e libertà vengono abolite o limitate a furor di popolo per la propaganda di cattivi maestri. Ricordate la violenza della stazione Circumvesuviana a San Giorgio a Cremano? Tre ragazzi avrebbero […]
Non mi spaventano le improvvise svolte autoritarie frutto di atti di forza, le considero molto improbabili nelle democrazie moderne. Mi spaventa, invece, quando certe garanzie e libertà vengono abolite o limitate a furor di popolo per la propaganda di cattivi maestri. Ricordate la violenza della stazione Circumvesuviana a San Giorgio a Cremano? Tre ragazzi avrebbero stuprato una ventiquattrenne in un ascensore dopo averla attirata con una scusa. A distanza di qualche settimana due di loro sono stati rimessi in libertà dal tribunale del riesame. Nel penoso tentativo di recuperare i voti che Salvini guadagna con il suo atteggiamento da macho intransigente, Luigi Di Maio scrive un post che in un paese civile dovrebbe provocare una sorta di rivolta intellettuale, dovrebbe… All’inizio Di Maio scrive di non poter accettare questa decisione, poi invoca l’ergastolo per gli stupratori (proponga una legge se lo ritiene opportuno invece di abbaiare alla luna). Tuttavia la vera mostruosità arriva alla fine, quando auspica che chiunque sia accusato di violenza sessuale contro una donna (non se il violentato è un bambino evidentemente) debba rimanere in carcere sempre e comunque fino alla fine del processo. Almeno, secondo Di Maio, l’indagato potrebbe conservare il diritto di difendersi stando carcere. Di Maio, bontà sua, concede almeno il diritto alla difesa, ma solo perché lo prevede il nostro ordinamento. Parole indecenti per un consigliere comunale figuriamoci per un leader politico che è anche ministro e vice presidente del consiglio. Di Maio semplicemente manda a putt*ne il principio della presunzione d’innocenza per sollecitare il consenso perverso di quella parte sempre più ampia di popolino ignorante, rancoroso e desideroso di vendetta verso qualcosa o qualcuno. Pare opportuno riportare le parole esatte per fugare il dubbio che la mia sia un’interpretazione faziosa:
“Chi compie uno stupro, per quanto mi riguarda, deve passare il resto dei suoi giorni in carcere! Ognuno ha diritto di difendersi, lo prevede il nostro ordinamento giuridico, ma chi è accusato di violenza sessuale contro una donna deve poterlo fare dal carcere!”
Si tratta di concetti che mi aspetterei dall’ultimo degli avventori avvinazzati di un bar frequentato da disagiati. Il carcere preventivo negli stati civili è un’eccezione e non la regola. Non essendo un giurista non mi dilungherò nel ripercorrere secoli di produzione intellettuale sulla restrizione della libertà individuale dalla Magna Carta ad oggi. Basterà ricordare che nel nostro ordinamento giuridico il carcere preventivo è possibile sotto tre ipotesi: rischio d’inquinamento delle prove, pericolo di fuga e rischio di reiterazione del reato. Purtroppo il populismo di bassissimo livello che solletica gli istinti più bestiali, non è solo appannaggio di ignoranti patentati come Di Maio, anche un giornalista rispettabile come Enrico Mentana ci casca con tutte e due le scarpe. Il noto conduttore invece di parlare del reato in generale si sforza, senza successo, di valutare il caso nel merito. In un suo post scrive:
“Ma come è possibile che tre giovani premeditino lo stupro di una ragazza, le tendano un vero e proprio agguato in un ascensore, vengano riconosciuti attraverso le telecamere sicurezza e arrestati, e dopo tre settimane siano già fuori?”
Caro Enrico, negli stati civili è assolutamente possibile. La presenza di un filmato (ammesso e non concesso che Mentana lo abbia visionato e abbia contezza del contenuto) non è rilevante, al massimo può costituire uno dei gravi indizi di colpevolezza che sono il presupposto per valutare l’applicazione dei tre criteri prima elencati. Inoltre, cosa significa “dopo tre settimane siano già fuori”? Se Di Maio auspica il carcere fino alla fine del processo, sta forse Mentana teorizzando un periodo minimo di carcere preventivo obbligatorio per gli indagati? Facciamo un paio di mesi per dare soddisfazione al popolino? Mi è venuto tre mesi che faccio lascio? Com’è possibile che un personaggio come Mentana si accodi al più disgustoso populismo da bar? Quel “già” lo ripete anche nel suo Tg, non gli va giù che non siano stati qualche mese in carcere prima del processo. Quello che più mi lascia basito è come la banalità del male passi spesso inosservata, se metà del paese si scandalizza (giustamente) per il congresso dei bigotti a Verona, passano poi in cavalleria certe dichiarazioni del più importante politico italiano e di uno dei più noti giornalisti del paese. Cribbio! Hanno teorizzato pubblicamente il carcere preventivo obbligatorio per gli indagati, non è uno scherzo, non è una gaffe, non è una delle solite sciocchezze di Toninelli che tanto ci fanno ridere. E la piazza ovviamente si accoda festante alla barbarie, giubila per l’abolizione dei suoi diritti fondamentali e invoca che ciò sia fatto il più presto possibile, ma forse non si può chiedere alla gente il senso critico che manca alle élite che hanno eletto o che seguono in TV. Vi risparmio per carità cristiana i molti commenti violenti, imbecillì e completamente fuori luogo, raramente alternati da qualche riflessione di buon senso.
A scanso di equivoci e per prevenire i soliti imbecilli del “se capitasse a tua figlia”, chiarisco che considero lo stupro un reato ignobile, se i tre ragazzi saranno riconosciuti colpevoli mi auguro una giusta condanna (non esemplare, perché le condanne esemplari sono ingiuste per definizione). Se poi capitasse a una mia parente, sconsiglio fortemente ai giudici di concedermi una qualunque decisione sul destino degli imputati, dubito che riuscirei a rimanere lucido. Sono persino favorevole ad aumentare le pene per questo tipo di reati proprio perché li considero massimamente spregevoli e bestiali. Ma le più elementari regole del diritto non sono in vendita per qualche voto. Tornando, quindi, a Di Maio, sono curioso di vedere se dovrà rendere conto di quanto ha scritto alla prossima intervista con i nostri impreparati e ignavi giornalisti e conduttori. Personalmente lo sbranerei metaforicamente, ma vedrete che per lui sarà la solita passeggiata di salute, specie (in questo specifico caso) se a intervistarlo sarà Enrico Mentana.
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