Come la cimice asiatica dimezza la produzione di frutta al Nord

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-27

Danni per più di 350 milioni. Devastate le piantagioni di pere, Kiwi e pesche. La cimice asiatica ha fatto danni per 350 milioni di euro in un’estate soltanto.

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La cimice asiatica dimezza la produzione di frutta al Nord. Il Sole 24 Ore spiega oggi che i 5mila produttori della regione Emilia-Romagna raccoglieranno 250mila tonnellate di pere in meno. La metà. Per colpa della cimice asiatica, il parassita che non solo fa cadere i frutti a terra, ma danneggia irreparabilmente anche molti di quelli che restano sulla pianta. Li annerisce, rendendoli inutilizzabili sia per i fruttivendoli che per l’industria della trasformazione. Ecco il primo vero consuntivo dei danni economici subiti dall’agricoltura italiana nell’estate 2019.

E sono conti catastrofici: soltanto per la produzione di pere emiliane si parla di 120 milioni di euro. Se si aggiungono le pere del Veneto e tutte le pesche che vengono prodotte nel Nord Italia tra Emilia Romagna, appunto, Veneto, Piemonte e Lombardia – i danni hanno superato i 350 milioni di euro. E già ci sono i primi agricoltori che abbattono le piante per uscire da un business in rosso. (…)

Ieri al tavolo istituzionale tra gli assessori all’Agricoltura delle Regioni italiane e il ministro Teresa Bellanova, i rappresentanti delle realtà più coinvolte hanno chiesto con urgenza l’istituzione di un fondo nazionale straordinario per affrontare il tema della cimice asiatica, proprio come ha fatto il precedente governo per la Xylella. Per la Puglia, lo stanziamento fu di 150 milioni di euro per il 2019 e il 2020. I soldi serviranno a indennizzare gli agricoltori colpiti, a finanziare l’acquisto di difese meccaniche contro la cimice e ad accelerare la ricerca. «Abbiamo ben chiaro – la gravità del problema – ha risposto ieri la ministra Bellanova – questa non è una emergenza regionale ma nazionale ed europea, e per questo intendo discuterne anche a Bruxelles».

 

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I conti de danni della cimice asiatica (Il Sole 24 Ore, 27 settembre 2019)

Un antagonista naturale per la cimice c’è, ed è la vespa samurai, «ma tra l’iter della normativa che ne deve autorizzare l’importazione e il tempo necessario affinchè questo insetto si ambienti in Italia – spiega Vernocchi dell’Alleanza Cooperative – ci vogliono almeno 5 o 6 anni. Per questo è fondamentale che il sostegno economico agli agricoltori sia prolungato per tutto questo tempo».

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