I numeri (molto parziali) di Tridico sulla Cig

di Andrea Parlagreco

Pubblicato il 2020-05-16

Su Il Fatto Quotidiano di ieri, il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, fa il punto sui ritardi dell’erogazione della cassa integrazione. A due mesi dal varo del decreto legge 18/2020, dove veniva declinato il pacchetto di ammortizzatori sociali relativi alla gestione dell’emergenza COVID-19, Tridico – riprendendo gli ultimi dati pubblicati dall’INPS – afferma che l’Istituto ha …

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Su Il Fatto Quotidiano di ieri, il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, fa il punto sui ritardi dell’erogazione della cassa integrazione. A due mesi dal varo del decreto legge 18/2020, dove veniva declinato il pacchetto di ammortizzatori sociali relativi alla gestione dell’emergenza COVID-19, Tridico – riprendendo gli ultimi dati pubblicati dall’INPS – afferma che l’Istituto ha autorizzato l’87% delle domande di cassa integrazione ordinaria e il 71% di quella in deroga.

pagamento della cassa integrazione pasquale tridico
Secondo Tridico, che ricorda come la procedura imponga alle aziende di presentare un apposito modulo (SR41) prima che l’INPS possa procedere all’erogazione, “su 921 mila domande, l’INPS ha ricevuto 415 mila domande effettive di aziende e sono stati già pagati circa 779 mila lavoratori”. Il dato fornito da Tridico, tuttavia, è parziale poiché non permette di confrontare il numero di domande liquidate rispetto a quelle ricevute. Perché, è bene ricordare, che un conto è autorizzare una domanda, ben altro è procedere all’effettivo pagamento, considerando che per la maggioranza dei lavoratori la cassa integrazione rappresenta l’unico strumento di sostentamento del proprio nucleo familiare.

 

cassa integrazione cig in deroga
La cassa integrazione e la CIG in deroga (Il Messaggero, 10 maggio 2020)

Sul sito dell’INPS troviamo il dato omesso da Tridico: su 415mila domande ne sono state pagate soltanto 246mila, ovvero il 59,7%. Un dato deludente considerando che sono passati due mesi dal varo del Cura Italia.
Ancora più preoccupante è la situazione della cassa integrazione in deroga (quella che il decreto governativo ha esteso anche alle strutture più piccole, con meno di 5 dipendenti). Ricordiamo che per ottenere la cig in deroga è necessario rispettare una procedura molto articolata (alleggerita dal nuovo decreto in pubblicazione) che prevede ben 5 fasi:

1) inoltro della domanda alla regione;
2) decretazione della regione e trasferimento della domanda all’INPS;
3) autorizzazione dell’INPS;
4) richiesta dell’azienda all’INPS tramite modello SR41;
5) liquidazione dell’indennità al lavoratore.

Ebbene, su 379.455 domande ricevute dall’INPS (fase 2), ne sono state autorizzate 266.082 (fase 3) ovvero il 70,1%, a fronte delle quali sono pervenuti 201.715 modelli SR41 dalle aziende (fase 4), di cui ne risultano pagate 101.153 (fase 5) ovvero il 50,1%. In altre parole, delle domande di cassa integrazione in deroga inviate dalle regioni all’INPS ne risultano effettivamente pagate soltanto il 26,7%, un dato molto deludente sul quale occorrerebbe riflettere per non penalizzare ulteriormente i lavoratori quando si dovranno gestire le nuove risorse previste dal prossimo decreto.
A meno che i dati pubblicati sul sito dell’INPS non siano stati hackerati…

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