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Chiara Appendino a rischio per la TAV
Alessandro D'Amato 09/03/2019
La sindaca di Torino potrebbe essere la prima vittima della crisi: i suoi consiglieri pronti ad autosospendersi. Con l’arma delle dimissioni in tasca
Potrebbe essere Chiara Appendino la prima vittima della TAV. La sindaca di Torino potrebbe trovarsi già lunedì con i consiglieri che reggono la sua maggioranza in Aula autosospesi dal MoVimento 5 Stelle.
Chiara Appendino a rischio per la TAV
All’assemblea congiunta di giovedì, il vicepremier M5S ha sentito che l’unico modo per ricompattare un gruppo troppo provato dai cedimenti nei confronti della Lega sarebbe fermare quei bandi che mettono a rischio — prima di tutto — la giunta torinese della sindaca, sondata ieri mattina dal premier. Giuseppe Conte voleva sapere come reagirebbero i consiglieri M5S davanti all’avvio della procedura. «Si autosospenderebbero tutti», è stata la risposta.
Per i consiglieri nei giorni scorsi circolava anche l’ipotesi delle dimissioni, che avrebbe portato la giunta a cadere direttamente. A quanto pare l’ipotesi è rientrata per mere ragioni di calcolo politico: «Non esiste che i parlamentari 5 Stelle si tengano la poltrona e che ci dimettiamo noi», ha detto Andrea Russi alla Stampa. E se lunedì partissero? «Preferisco che cada il governo. Se i nostri parlamentari non si dimetteranno da sé, immagino che i territori amministrati dai 5 Stelle voteranno una sorta di sfiducia al governo. Di sicuro i nostri rappresentanti non avrebbero più la mia di fiducia».
Lui però è uno dei pochi a sbilanciarsi: gli altri, tra cui la capogruppo Valentina Sganga, non rispondono alle domande sulle dimissioni ma fanno capire che senza i No TAV il M5S è finito.
La maggioranza sembra compatta: chi ha una posizione attendista, come Antonio Fornari («A livello locale abbiamo fatto quel che dovevamo, poi vedremo»), è dello stesso avviso: «Sono stato eletto a Torino e rispetto il mandato degli elettori».
Quindi se i bandi partono la prima mossa sarà l’autosospensione, per dare un segnale al MoVimento, poi i consiglieri si metteranno alla finestra e in ascolto. In attesa di un segnale da Roma. Pronti a scatenare l’inferno.
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