Chi può prendere gli indennizzi per le restrizioni anti-COVID

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-27

Il governo si appresta a varare un nuovo decreto legge di emergenza, per dare un contributo economico tangibile e immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, per contenere il dilagare dell’epidemia: quali sono le categorie che hanno diritto agli indennizzi?

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Un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi, tutti finanziati recuperando risorse inutilizzate in bilancio. Il governo si appresta a varare un nuovo decreto legge di emergenza, per dare un contributo economico tangibile e immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, per contenere il dilagare dell’epidemia. Contributo che potrebbe raddoppiare, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per chi dovrà tenere la serranda abbassata h24. Ristori a fondo perduto e proroga della cassa integrazione Covid fino alla fine dell’anno troveranno posto in un unico decreto legge che sarà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, al termine di una giornata in cui il premier Giuseppe Conte, insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, incontrerà le categorie più colpite dalla nuova stretta che, secondo Confcommercio, farà perdere “circa 17,5 miliardi di consumi e di Pil nel quarto trimestre”: quali sono le categorie che hanno diritto agli indennizzi? Lo spiega il Corriere:

Sì a bar e ristoranti. No (per ora) ad alberghi e strutture ricettive. Forse a taxi e Ncc. E poi ancora palestre e sale giochi, discoteche e piscine, cinema e teatri. Sono molte le categorie cui verranno destinati gli indennizzi per cali di fatturato dovuti alle nuove restrizioni anti-Covid: sono tutte quelle imprese che dovranno chiudere in anticipo le proprie attività o non potranno aprirle per niente. O, come nel caso delle sale da ballo e delle discoteche, non hanno mai riaperto. Si stimano circa 325 mila attività per le quali la percentuale dei ristori varierà proprio in base alle diverse limitazioni subite. Quindi per i bar, costretti a chiudere alle 18, il ristoro sarà del 100%, percentuale che per i ristoranti salirebbe al 150%. Indennizzi fino al 200% invece per chi è costretto a chiudere del tutto, come palestre e centri termali e fino al 400% per chi non ha più riaperto.

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