Attualità
Il confronto tra prima ondata e seconda ondata COVID-19 nel Lazio
neXtQuotidiano 27/10/2020
Su circa 19 mila tamponi ieri nel Lazio si sono registrati 1.698 casi positivi, 16 i decessi e 91 i guariti. Ma il dato più preoccupante è quello dei ricoveri di questa seconda ondata che hanno già superato la quota massima della prima ondata con una ascesa della curva molto repentina
Su circa 19 mila tamponi ieri nel Lazio si sono registrati 1.698 casi positivi, 16 i decessi e 91 i guariti. Ma il dato più preoccupante è quello dei ricoveri di questa seconda ondata che hanno già superato la quota massima della prima ondata con una ascesa della curva molto repentina. Repubblica Roma fa il punto della situazione:
Il grafico che non avremmo voluto vedere: il picco dei ricoverati del periodo settembre-ottobre è arrivato a 1.599, superando di 131 pazienti il picco della prima ondata, compresa tra marzo e giugno. Le conseguenze si vedono fuori dei pronto soccorso: la Cgil Sanità del Lazio calcola che in tutta la regione ci sono 50 ambulanze ferme in attesa che si liberi un posto letto per i malati di Covid. «Tutti i posti letto che non riguardano la terapia intensiva sono saturi — conferma Enrico Gregorini, responsabile Sanità pubblica del sindacato — Ne servono ancora 600. Ci vorranno 10 giorni perché la riconversione vada a regime.
E manca anche il personale sanitario: 10mila tra medici e infermieri». La più grave carenza è quella degli anestesisti: nel Lazio ne mancano 250. E mancano non perché non sono stati assunti, ma perché il numero chiuso imposto dall’università non è stato calcolato in base alle esigenze reali. Tanto è vero che proprio ieri la Regione ha pubblicato un bando per richiamare gli anestesisti e i rianimatori in pensione. Per i malati lievi o i convalescenti l’assessorato alla Sanità si sta attrezzando facendo ricorso agli alberghi: per ora dieci strutture attive con 600 posti letto. Le terapie intensive non sono ancora sature. Attualmente i posti occupati sono 158 su un totale di 532 disponibili, decisamente di più di quelli in epoca lockdown, pari a 301.