Cat-Bond: le obbligazioni della Banca Mondiale per il Pandemic Emergency Financing Facility (Pef)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-05

Ecco a voi i Catastroph e Bond, Cat-bond, ovvero le obbligazioni speciali istituite dalla Banca mondiale per finanziare il Pandemic Emergency Financing Facility (Pef), uno strumento per incanalare i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo a rischio di pandemia

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Il Fatto Quotidiano oggi in un articolo a firma di Salvatore Cannavò racconta i Catastroph e Bond, Cat-bond, ovvero le obbligazioni speciali istituite dalla Banca mondiale per finanziare il Pandemic Emergency Financing Facility (Pef), uno strumento per incanalare i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo a rischio di pandemia.

IL MECCANISMO è perverso: per reperire fondi si istituiscono degli strumenti finanziari che rendono moltissimo con tassi di interesse fino all’11 per cento. Gli investitori, fondi pensioni, assicurazioni,grandi investitori scommettono sul verificarsi dell’evento: se non si verifica guadagnano moltissimo, altrimenti perdono tutto o parte del loro capitale. Nel caso dei Cat-Bond del programma Pef, la Banca mondiale aveva emesso nel 2017 due tipi di obbligazioni: una di classe A dal valore di 225 milioni di dollari con rendimento del 6,9% e una di classe B da 95 milioni, rendimento dell’11%. Il Pef, scrive la stessa Banca mondiale, “copre sei virus che hanno maggiori probabilità di causare una pandemia. Questi includono nuovi Orthomyxovirus(nuovo virus pandemico influenzale A), Coronaviridae (Sars, Mers), Filoviridae (Ebola, Marburg) e altre malattie zoonotiche (Crimea Congo, Rift Valley, Lassa febbre)”.

Il finanziamento ai Paesi ammissibili, continua l’istituto internazionale, viene attivato al verificarsi di determinati parametri relativi ai livelli di contagio, al numero dei decessi o alla velocità di diffusione della malattia.

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Nel caso in questione, le condizioni indicano almeno 12 settimane di durata – scadenza che sarà rispettata il 23 marzo –un numero di morti nel Paese originario fissato a 2.500 e già superato in Cina, e un numero di morti in altri Paesi di almeno 20, ormai superato abbondantemente in Italia, Iran e anche in Corea del Sud. Non risulta, invece, almeno stando alle dichiarazioni della società di consulenza finanziaria specializzata Arte mis (con sede alle Bermude), che la pandemia in quanto tale debba essere dichiarata dalla Oms.

Oggi è precipitato il valore delle obbligazioni, emesse alla pari quindi a quota 100 e che al 2 marzo erano stimate a 5 centesimi l’una, quindi con una perdita incorporata del 95%, in picchiata rispetto al -55% della scorsa settimana. Le condizioni dell’epideemia da Coronavirus fanno oggi pagare pegno a chi ha voluto scommettere.

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