La Cassa Integrazione in deroga semplificata per colf e badanti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-11

Per i circa 860mila lavoratori domestici regolari si sta ragionando su una misura assimilabile ad una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata, da riconoscere per almeno due mesi, aprile e maggio, con l’estensione delle tutele anche in caso di malattia o quarantena

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In Italia ci sono circa 2 milioni di colf e badanti, tra questi solo 860mila sono regolari. Prevale largamente il lavoro nero. La maggior parte sono stranieri (71%). Per loro è in arrivo la Cassa Integrazione in Deroga Semplificata, anche alla luce dei numeri, finora piuttosto bassi, di richiesta del bonus baby sitting di importo fino a 600 euro, alternativo al congedo straordinario di 15 giorni, introdotto dal Dl “cura Italia”. Secondo l’ultimo dato diffuso dall’Inps, lo hanno chiesto appena 43.608 nuclei familiari.

La Cassa Integrazione in deroga semplificata per colf e badanti

Scrive oggi Il Sole 24 Ore che sullo strumento che dovrà concretamente tutelare colf, badanti e baby sitter, è in corso un’istruttoria tra i tecnici del ministero del Lavoro e quelli dell’Economia:

Al momento, le opzioni sul tavolo sono queste. Per i circa 860mila lavoratori domestici regolari si sta ragionando su una misura assimilabile ad una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata, da riconoscere per almeno due mesi, aprile e maggio, con l’estensione delle tutele anche in caso di malattia o quarantena. Già oggi, del resto, ha ricordato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, i datori possono usufruire della sospensione dei versamenti previdenziali e assistenziali.

milioni lavoratori in nero senza tutela
I lavoratori in nero per settore (Il Sole 24 Ore, 6 aprile 2020)

Per i lavoratori domestici “irregolari” invece l’ipotesi prevalente è quella di farli rientrare nel campo di applicazione del Reddito d’emergenza (Rem), il nuovo “ammortizzatore” che dovrebbe intercettare nel complesso oltre 3 milioni di lavoratori, incluso il “grigio” e il sommerso, oggi esclusi dalle misure di protezione introdotte dal decreto “cura Italia” per quasi 16 milioni di lavoratori, tra dipendenti e autonomi. Il Rem, secondo i primissimi calcoli dei tecnici, dovrebbe essere finanziato con una dote intorno ai 3 miliardi di euro, per assicurare ai beneficiari 500 euro al mese per due mesi, aprile e maggio. In alternativa si sta ragionando sull’estensione del reddito di ultima istanza. Inoltre, ai lavoratori domestici che hanno lavorato in questo periodo emergenziale, il governo dovrebbe confermare il premio di 100 euro (si stanno studiando le modalità di erogazione della somma).

Se non sarà possibile attivare la cassa integrazione in deroga per colf e badanti ci sarà il REM, ovvero il reddito di emergenza che però non è ancora stato varato dal governo. Nel decreto atteso dopo Pasqua verranno confermati anche tutti gli attuali sussidi, cassa integrazione d’emergenza e indennità di 600 euro per gli autonomi, che, da aprile, saliranno a 800 euro. Lo stanziamento totale su cui si ragiona è di circa 15 miliardi di euro. Una fetta di queste risorse serviranno anche ad allungare la Naspi di un paio di mesi, a coloro a cui sta scadendo in questo periodo.

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