Cosa succede alla Cassa Integrazione in deroga in Sicilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-08

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si è assunto le sue responsabilità e si è scusato: “Chiedo scusa e mi assumo per intero la responsabilità politica di quanto accaduto. Quando ci sono errori è il vertice che deve metterci la faccia, senza cercare alibi, ma andrò fino in fondo per capire se c’è stata una condotta dolosa nei ritardi nell’erogazione del denaro”

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La Regione Siciliana ha inviato finora all’Inps 7.855 decreti per la Cassa integrazione in deroga in base al decreto legge ‘Cura Italia’. Di questi l’istituto ne ha autorizzati al momento 7.048. I dati, resi noti dalla direzione regionale dell’Inps, sono aggiornati alle 20 di ieri. Il numero dei lavoratori interessati dalle pratiche Cigd e’ di 16.949, per un totale di 3.647.276 di ore autorizzate. Le somme impegnate ammontano a 29.542.935,60 euro. I dati sulla Cassa integrazione ordinaria, invece, parlano di 19.470 decreti autorizzati nell’Isola. Il bonus di 600 euro è in pagamento per 298.210 richiedenti: la provincia con il maggior numero di beneficiari è Catania, con 63.073 istanze accolte.

Cosa succede alla Cassa Integrazione in deroga in Sicilia

“Le pratiche lavorate finora sono state 27.407 su 40mila richieste arrivate. I decreti fatti nei confronti delle aziende sono 14.600, le richieste rigettate circa 1500, mentre 6mila sono in completamento. In questo momento le pratiche autorizzate all’Inps in Sicilia sono oltre 7.500 e riguardano 19mila lavoratori per oltre 33 milioni di euro. Solo tra il 5 e il 6 maggio sono stati emessi 6.500 decreti”, ha detto oggi l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone, durante una conferenza stampa convocata con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, per fare il punto proprio sulla Cigd. “Siamo partiti in ritardo – ha ammesso -, c’è stato un sistema farraginoso ma in tempo reale abbiamo fatto le necessarie modifiche per superare ostacoli. Ci siamo accorti che c’era una quantità incredibile di errori. Abbiamo mosso un pachiderma anchilosato e mi dispiace che la regione sia stata buttata sulle cronache nazionali con una polemica ingiusta e forse inverosimile. Nessuno dice, invece, che abbiamo dato 18mila posti di lavoro nell’ambito del sistema del reddito di cittadinanza, i primi in assoluto in Italia. Invece, veniamo aggrediti – ha concluso Scavone – con un tranello giornalistico”.

quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione
Quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione (fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si è assunto le sue responsabilità e si è scusato: “Chiedo scusa e mi assumo per intero la responsabilità politica di quanto accaduto. Quando ci sono errori è il vertice che deve metterci la faccia, senza cercare alibi, ma andrò fino in fondo per capire se c’è stata una condotta dolosa nei ritardi nell’erogazione del denaro”. “Se c’è stata responsabilità dolosa qualcuno pagherà”, ha assicurato Musumeci che poi ha ribadito: “La colpa di tutto quello che è accaduto è mia e solamente mia, chiedo scusa e assicuro che stiamo recuperando nel più breve tempo possibile”. Intanto un’interrogazione presentata alla Camera, a prima firma del deputato Andrea Giarrizzo e sottoscritta da altri parlamentari siciliani del Movimento 5 Stelle, intende far luce sui ritardi da parte degli uffici della Regione Siciliana preposti alla lavorazione delle pratiche necessarie all’erogazione della Cig in deroga. Il parlamentare M5S chiede al Ministero del Lavoro di intervenire al fine di capire quali motivazioni sottendono tali inaccettabili ritardi. “Nonostante gli sforzi fatti dal Governo nazionale per abbattere i tempi – afferma Giarrizzo – semplificando le procedure per velocizzare l’erogazione della prestazione previdenziale e consentendo, attraverso la cassa integrazione in deroga, un celere ricorso alla prestazione a sostegno del reddito, in Sicilia migliaia di lavoratori attendono la cassa integrazione, mentre il numero delle pratiche trasmesse dagli uffici regionali all’Inps resta tra i più bassi di tutto il Paese”. “La Regione – prosegue il deputato pentastellato – ha istituito, per la gestione delle pratiche Cig, una piattaforma informatica che sembra aver rallentato sensibilmente il lavoro dei dipendenti dei Centri per l’impiego, alla quale si è potuto accedere, da verbali sindacali, a partire solo dal 22 aprile, nonostante la necessita’ di accelerare le tempistiche per far fronte alla grossa mole delle stesse. Non mi spiego perché, visti i forti ritardi accumulati, la Regione Siciliana non abbia scelto di effettuare eventuali trasferimenti di personale per accelerare la gestione delle pratiche, nonostante i 13mila dipendenti alla stessa Regione. L’emergenza che stiamo vivendo richiede grande responsabilita’. Ritardi e incapacità amministrative – conclude Giarrizzo – non sono in alcun modo ulteriormente tollerabili”.

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