Economia
Le indagini sulle casette per i terremotati
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-01-08
Ditte prive del certificato antimafia, operai senza contratto né professionalità e SAE che sono in condizioni pietose già all’atto della consegna: l’ANAC e due procure si muovono
Ditte prive del certificato antimafia, operai senza contratto né professionalità e casette per i terremotati che sono in condizioni pietose già all’atto della consegna. A distanza di 16 mesi dalla scossa del 24 agosto la ricostruzione non parte e l’emergenza non pare gestita a regola d’arte (eufemismo), tanto che, racconta oggi Giuliano Foschini su Repubblica, l’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone e due procure, Perugia e Macerata, hanno aperto indagini sulla realizzazione delle Sae, i moduli abitativi che sono l’unica speranza per gli sfollati di tornare in tempi brevi a vivere nei loro paesi. Nonostante il mega appalto unico Consip dovesse garantire qualità, legalità e trasparenza, la gestione fa acqua da tutte le parti.
Il 22 agosto scorso Cantone ha inviato i finanzieri del Nucleo anticorruzione in due cantieri di Norcia, ad Ancarano e a Campi, per controllare chi stesse lavorando e come. Le anomalie sono venute subito a galla. Sul posto c’erano aziende del cui coinvolgimento le autorità niente sapevano, perché non avevano presentato la notifica preliminare di subappalto, cioè il documento che ne permette la tracciabilità.
Ad Ancarano la Essegi Linoleum stendeva la pavimentazione delle casette, e non figurava; la Extra srl montava arredi e mobili, e non figurava; la Autotrasporti Martinelli trasportava infissi, e non figurava. A Campi lavoravano le “invisibili” Società Edilizia Campoluongo di San Cipriano d’Aversa, la Decoop, la Calcestruzzi Cipiccia, la Passeri. Nomi finiti nell’informativa che l’Anac ha girato alla procura di Perugia per approfondimenti. Ma a quale titolo quelle ditte erano lì?
Davanti ai finanzieri, i responsabili hanno risposto di essere “personale distaccato”: alcuni presso l’impresa esecutrice Kineo, altri presso le subappaltatrici di quest’ultima. Come se ciò bastasse a giustificare il fatto che a Campi e Ancarano non ci fosse neanche un operaio della Kineo Energy Facility, la consorziata alla quale il consorzio Cns (vincitore della gara Consip) ha affidato la realizzazione delle casette in Umbria. Non solo. A una successiva verifica, gli inquirenti hanno scoperto che la metà dei manovali non aveva un rapporto lavorativo con la ditta a cui dichiaravano di appartenere. Erano fantasmi, quindi. Mandati da chissà chi. Abusivi.