Carola Rackete: la capitana come Antigone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-29

Roberto Vecchioni: «Lei non lo sa, ma le ha dentro di sé le ultime parole che Edipo in punto di morte aveva detto ad Antigone disperata: “Non piangere, figlia mia, c’è una sola parola che ci libera dall’oscurità, dal male del mondo. E quella parola è amore”»

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Roberto Vecchioni su Repubblica oggi traccia un parallelo interessante tra Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3, e l’eroina greca Antigone:

E qui salta fuori Salvini, che allora si chiamava Creonte, fratello di Giocasta, regnante ad interim nell’attesa speranzosa che i due fratelli (le due anime del Pd) si facessero fuori l’un l’altro, Creonte ordina che il buono “il bianco” Eteocle venga seppellito con tutti gli onori, ma il cattivo, “il nero”, rimanga insepolto. A questa decisione si oppone fermamente la sorella dei due, una meravigliosa, indomita ragazza: Antigone. Il suo
scontro con Creonte è epico.

Creonte non si sposta di un centimetro: la legge dice così e basta, caso chiuso. Ma Antigone gli tiene testa con una fierezza che la fa forte dentro di un’altra legge più alta, più universale delle convinzioni umane. No. Lei seppellirà il fratello a qualsiasi costo, a qualsiasi conseguenza potrà andare incontro. È la madre di tutte le battaglie il conflitto eterno tra ragione e cuore. La legge è qualcosa di alto, di sacro. Socrate, che è innocente, non si pone nemmeno il quesito, potrebbe benissimo scansarla, fuggire, tutto è già preparato dai discepoli. Ma è un’altra storia. Socrate aveva votato lui stesso quella legge, la coerenza è per lui imprescindibile.

carola rackete antigone

Carola-Antigone non ha dubbi, non ha bilance, su cui pesare il male e il bene, il vero e il falso: lei entrerà in quel porto qualsiasi siano le conseguenze. La dabbenaggine degli uomini è credere che un contratto sociale sia ferro temprato da Dio in persona. Può anche darsi, ma certo l’umanesimo è diamante; di una luce che stravolge e sconvolge quando senti di averla dentro. Io me la vedo Carola, bella, ritta sul ponte a prendere quella decisione che per lei è solamente normale. Nessun tentennamento, nessuna paura, un riso naturale, convinto, gli occhi semichiusi nel sole accecante, nella certezza che tutti gli uomini sono diamanti. Lei non lo sa, ma le ha dentro di sé le ultime parole che Edipo in punto di morte aveva detto ad Antigone disperata: “Non piangere, figlia mia, c’è una sola parola che ci libera dall’oscurità, dal male del mondo. E quella parola è amore”.

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