Carlo Taormina e le denunce contro Conte al Tribunale dei Ministri

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-07-19

L’annuncio lo ha dato l’avvocato Carlo Taormina ieri su Twitter: “Una voce mi dice che la procura di Roma,da me investita con tre denunzie sulla gestione dell’emergenza coronavirus,abbia trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri contro Giuseppe Conte e altri. Darò conferma”. «Non ce l’ho fatta a non darvi la notizia che nessun organo di …

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L’annuncio lo ha dato l’avvocato Carlo Taormina ieri su Twitter: “Una voce mi dice che la procura di Roma,da me investita con tre denunzie sulla gestione dell’emergenza coronavirus,abbia trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri contro Giuseppe Conte e altri. Darò conferma”. «Non ce l’ho fatta a non darvi la notizia che nessun organo di stampa e televisivo può avere», ha aggiunto su Facebook. Di cosa parliamo? Lo spiega lo stesso Taormina a Libero:

La denuncia principale, spiega il penalista, riguarda la «gestione dell’emergenza» nel suo complesso. Ovvero i «ritardi accumulati» nella messa a punto delle misure anti-epidemia pur nella «consapevolezza» della gravità della situazione fin dal mese di dicembre. Secondo Taormina,e carte alla mano («ho allegato la documentazione del ministero della Salute»), l’esecutivo avrebbe avuto consapevolezza del pericolo «imminente» almeno trenta giorni prima della proclamazione ufficiale del primo stato di emergenza nazionale, l’8 marzo scorso. «Un ritardo costato oltre 30mila morti», attacca Taormina, «nonostante l’Istituto superiore di sanità avesse dato parere favorevole alle chiusure».

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Poi ci sono le tre integrazioni. La prima riguarda la mancata istituzione delle “zone rosse” nella provincia di Bergamo – nei Comuni di Alzano Lombardo e Nembro – e a Lodi; la seconda la gestione delle Residenze sanitarie assistite (Rsa), «dove è stato fatto uno sterminio» ai danni dei pazienti più anziani, ha detto a più riprese Taormina; la terza è una raccolta di quanto inoltrato nel corso dell’epidemia dallo stesso penalista a una quindicina di procure italiane sparse da nord a sud.

Come sappiamo, sulla zona rossa di Bergamo già indaga la procura locale. Non si capisce poi cosa c’entri Conte con le RSA anche se delle “stragi” è stato invece chiesto conto finora a Regione Lombardia. In compenso sarà interessante attendere la sua “conferma”. Perché, tecnicamente, dovrebbe averla già avuta.

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