Economia

Così Carlo De Benedetti vuole riprendersi Repubblica e toglierla ai figli

Alessandro D'Amato 13/10/2019

De Benedetti ha posto come condizione che i figli escano dal consiglio d’amministrazione e che Cofide si diluisca nel pacchetto rimanente. E il tutto, fanno sapere fonti interne, deriva da un litigio feroce con la prole che d’altro canto sarebbe intenzionata a rifiutare l’offerta del padre

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Non è uno scherzo: Carlo de Benedetti ha presentato venerdì 11 ottobre alla Cir Spa, attraverso la sua controllata al 99% SpA Romed, un’offerta di acquisto cash del 29,9% delle azioni Gedi Spa (Gruppo Espresso) al prezzo di chiusura di giovedì, e cioè euro 0,25 ad azione. In pratica l’ingegnere ha offerto 38 milioni di euro ai figli per riprendersi Repubblica, La Stampa e l’Espresso.

Così Carlo De Benedetti vuole riprendersi Repubblica e toglierla ai figli

Attenzione: De Benedetti ha posto come condizione che i figli escano dal consiglio d’amministrazione e che Cofide si diluisca nel pacchetto rimanente. E il tutto, fanno sapere fonti interne, deriva da un lungo periodo di litigio feroce sulla gestione dell’azienda con la prole che d’altro canto sarebbe intenzionata a rifiutare l’offerta del padre. Milano Finanza spiega che dal prezzo non è previsto alcun premio nonostante con questa mossa De Benedetti diventi il primo azionista e abbia di fatto il controllo del gruppo editoriale romano che edita Repubblica, La Stampa, SecoloXIX oltre a una quindicina di quotidiani locali e al settimanale Espresso. Un fattore, quest’ultimo, da non sottovalutare affatto visto che Cir , oltre all’azionista di riferimento Cofide , ha anche altri soci di minoranza che non verrebbero garantiti o remunerati in alcun modo.

carlo de benedetti caracciolo scalfari

Nella lettera firmata dal presidente del consiglio di amministrazione di Romed, Luigi Nani, che contiene l”offerta irrevocabile’ per l’acquisto delle azioni Gedi, si legge che ‘l’esatto quantitativo dovrà essere determinato tenendo conto delle azioni costituenti il capitale sociale e di quelle che eventualmente lo costituiranno in funzione di stock option o altre operazioni sulle azioni.

La presente Offerta Irrevocabile non è condizionata all’espletamento di alcuna due diligence, ferma restando la garanzia sui bilanci e sulle situazioni infrannuali pubblicati. La presenta Offerta Irrevocabile è subordinata alle seguenti condizioni: – che i componenti il consiglio di amministrazione di Gedi di nomina Cir rassegnino le proprie dimissioni entro due giorni lavorativi dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società, ad eccezione dell’ing. John Philip Elkann e del dr. Carlo Perrone che potranno mantenere le attuali cariche e gli attuali poteri – e che, per le residue azioni che resteranno di sua proprietà, Cir si impegni a distribuirle ai propri soci (ovvero ai soci della società riveniente dalla fusione COFIDE/Cir) entro un anno dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società. Vi saremo grati – conclude la lettera – se vorrete sottoporre la nostra proposta al vostro prossimo consiglio di amministrazione, rimanendo la presente offerta irrevocabile efficace fino al termine del secondo giorno di Borsa aperta successivo alla data dello stesso’.

Le parole di De Benedetti all’ANSA

“Questa mia iniziativa è volta a rilanciare il Gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità”, scrive l’ingegnere nella lettera che accompagna l’offerta di acquisto delle azioni. “È chiaro che conoscendo bene il settore, mi sono note le prospettive difficili, ma credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il Gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia”.

eugenio scalfari carlo de benedetti
Se la holding della famiglia De Benedetti, che fa capo ai tre figli di Carlo, accetterà la proposta – opzione che non pare oggi così scontata – resterà comunque nell’azionariato di Gedi con una quota del 13,78%, mentre Exor manterrà il suo 6% così come Perrone il 5% e Jacaranda Caracciolo Falck un ulteriore 5%.

EDIT ore 17,54: CIR (i figli di De Benedetti) dice no all’offerta di Romed:

“Con riferimento alla comunicazione diffusa dall’Ing. Carlo De Benedetti, relativa all’offerta non sollecitata né concordata presentata tramite Romed S.p.A., per l’acquisto di una partecipazione del 29,9% in GEDI S.p.A., CIR S.p.A. rende noto di ritenere detta offerta manifestamente irricevibile in quanto del tutto inadeguata a riconoscere a CIR e a tutti gli azionisti il reale valore della partecipazione e ad assicurare prospettive sostenibili di lungo termine a GEDI S.p.A”. Così una nota del Cir.

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