Carige, il passo indietro dei commissari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-26

Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, commissari di Banca Carige, annunciano il passo indietro e non sono disponibili ad accettare altri incarichi nell’istituto di credito genovese

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Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, commissari di Banca Carige, annunciano il passo indietro e non sono disponibili ad accettare altri incarichi nell’istituto di credito genovese. I tre hanno comunicato le loro intenzioni ai manager e in una lettera ai dipendenti. «Riteniamo che sia importante già da oggi comunicarvi che non saremo noi a guidare la banca post commissariamento», scrivono. Scelta che, spiegano, «è in linea con quanto raccomandato dall’articolo 12 del Codice deontologico per i componenti degli organi delle procedure di gestione delle crisi». Spiega il Sole 24 Ore:

Il Codice esiste dal 2011 e l’articolo 12 contiene un’indicazione e non un obbligo (Paolo D’Alessio, per esempio, prima di diventare dg del Credito Sportivo è stato commissario dello stesso istituto). Modiano e Innocenzi sembra invece abbiano preferito – sia pure tardivamente, solo adesso – una interpretazione radicale dell’indicazione. Fonti vicine alla banca spiegano che i commissari «hanno avuto cognizione dell’indicazione del Codice solo due settimane fa». Una fonte qualificata vicina al dossier fa notare che «anche in questo passaggio, così come in tutti gli altri della vicenda Carige, la posizione della Bce è stata determinante, perché a Francoforte i Codici deontologici vengono presi molto seriamente e, nonostante i rumors, l’ipotesi dei commissari in cda non è mai stata gradita».

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Il salvataggio di Carige (Il Sole 24 Ore, 18 agosto 2019)

Nella lettera inviata ai dipendenti Modiano e Innocenzi ricordano che Carige si appresta «a completare in dicembre l’aumento di capitale e la cessione dei crediti deteriorati». E che «azionista di controllo sarà il Fitd con una quota tra il 73% e 1’82%, seguito da Cassa Centrale Banca con una quota del 9% ma con il diritto di acquistare le azioni del Fitd e di salire quindi a una quota compresa tra 1’82% e il 91%:

Gli attuali azionisti deterranno una quota tra i19% e i119%». Ma per lanciare l’aumento di capitale da 700 milioni è necessario che Consob autorizzi il prospetto informativo, un ok atteso e non ancora arrivato. L’autorità nei giorni scorsi ha chiesto ai commissari informazioni integrative circa la conformità ai principi contabili della semestrale 2018 e circa l’implementazione delle azioni correttive intraprese rispetto alle ispezioni Bce e relativa richiesta di rettifiche sui deteriorati.

Nella lista di minoranza dovrebbe esserci un rappresentante della famiglia Malacalza.

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