Il buco di Carige e il salvataggio del Fondo Interbancario

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-11-12

La banca di Genova ha bisogno di un intervento per rispettare i livelli di capitale, il «total capital ratio». Oggi è la giornata decisiva

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La Cassa di Risparmio di Genova scricchiola e il Fondo Interbancario si muove per un possibile salvataggio. Carige ha nella pancia un buco da 257 milioni e ha bisogno di un rafforzamento patrimoniale: è stata invitata in estate dalla Bce a effettuare 257 milioni di rettifiche contabili. Oggi dovrebbe essere emesso un bond sino a 400 milioni. Meno di 100 dovrebbero essere sottoscritti dagli azionisti, anche se sulle decisioni di Malacalza &Co. resta un margine di incertezza; i restanti dovrebbero arrivare dal mondo bancario. Nella prima parte del 2019 verrà poi lanciato un aumento di capitale, per rimborsare per cassa o con azioni il bond. Oggi la banca approverà i conti, con una forte opera di pulizia, e chiederà formalmente l’intervento del Fondo (l’ha già fatto informalmente prima del fine settimana). Il Fondo stesso si riunirà per convocare l’assemblea di approvazione dell’intervento, presumibilmente il 20 novembre.

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Il consiglio di amministrazione di Carige (Il Sole 24 Ore, 12 agosto 2018)

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (partecipato dalle altre banche) dovrebbe stanziare tra i 320 e i 370 milioni. Carige è la prima vittima della crisi dello spread in Italia. Spiega oggi Nicola Lillo sulla Stampa:

L’auspicio del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è che l’operazione vada in porto, così da non costringere il governo ad intervenire per scongiurare una crisi di sistema. Il timore che circola in via XX Settembre è che si materializzi quanto evocato nelle settimane scorse dai leghisti Giancarlo Giorgetti, sottosegretario a Palazzo Chigi, e Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia, che non hanno escluso interventi «rapidi ed efficaci» in caso di bisogno.

Prospettiva che però non piace ai Cinque Stelle. Luigi Di Maio ha sempre negato la possibilità di utilizzare soldi pubblici. Ma è chiaro che in una situazione critica si renderebbero necessari, a meno di non voler colpire le famiglie e le imprese. Nei giorni scorsi Tria ha infatti spiegato che «le crisi delle banche sono da scongiurare in tutti i modi», ma davanti al Parlamento ha comunque assicurato che «non ne vedo per domani, non ci sono le condizioni».

La banca di Genova ha bisogno di un intervento per rispettare i livelli di capitale, il «total capital ratio». Oggi è la giornata decisiva

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