Carige, 900 milioni per la banca

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-10

Sga interverrebbe anche fornendo una garanzia sui crediti in bonis, a fronte della quale dovrebbe essere pagato un corrispettivo a prezzo di mercato

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Gli azionisti fissano in novecento milioni il fabbisogno di Banca Carige. Spiega oggi Il Sole 24 Ore che se fino ad oggi l’asticella è lievitata da 630 a circa 800 milioni, non è da escludere che l’ammanco alla fine da coprire sia anche superiore, magari non lontano dai 900 milioni, come si segnala in alcuni ambienti finanziari.

Cifre definitive ancora non ne esistono anche perché l’esito dei calcoli finali dipenderà dalla finalizzazione del nuovo business plan. E dalla definitiva partecipazione di tutti i soggetti privati coinvolti, a partire da Cassa Centrale Banca che potrebbe valutare un primo ingresso attorno al 10% del capitale per poi salire. Così come va considerato il fatto che il regolatore voglia un’operazione definitiva per la pulizia della banca. Possibile dunque che alla fine Sga intervenga acquistando 3,3 miliardi di crediti deteriorati sui 3,5 totali.

Sga interverrebbe anche fornendo una garanzia sui crediti in bonis, a fronte della quale dovrebbe essere pagato un corrispettivo a prezzo di mercato. Tra domani e dopodomani si punta a trovare la quadra nei vari tavoli istituzionali aperti. Non è da escludere che in settimana possano tenersi nuovi incontri tra ministero dell’Economia, Banca d’Italia ed esponenti della maggioranza per decidere se dare un eventuale via libera all’operazione. In tutto questo, l’unico punto fermo è il ruolo di doppio pivot da parte del fondo volontario (che è pronto a convertire i 315 milioni di euro del bond subordinato già sottoscritto) e del Fitd: quest’ultimo soggetto sarà di fatto il vero backstop di sicurezza di tutta l’operazione, visto che dovrà coprire eventuali ammanchi derivanti dagli altri soggetti che parteciperanno all’operazione.

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I numeri di Carige (Il Sole 24 Ore, 5 maggio 2019)

A giocare un ruolo di rilievo dovrebbero essere il Credito Sportivo, che dovrebbe intervenire con la sottoscrizione di un bond Tier 2 da 150 milioni. Ad esso si aggiungerebbe Mcc, che interverrebbe per sottoscrivere il prestito con un contributo che non supera i 25 milioni (i due istituti sono assistiti da Equita).

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