Attualità
Un mercoledì da fattoni: com’è andato il primo giorno di cannabis legale in Canada
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2018-10-18
State pensando a come spendere in maniera legalmente immorale il vostro reddito di cittadinanza? Ieri il Canada è diventato il secondo paese al mondo a legalizzare il consumo e la coltivazione di cannabis. Si stima che entro l’aprile del prossimo anno il sistema di vendita inizierà ad andare a regime e così potrete smettere di estrarre marijuana dalla cannabis light e fare contento il ministro Fontana
Mentre in Italia il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana spiegava il complesso meccanismo di specchi e leve tramite cui i drogati trasformano la Cannabis Light in vera pericolosissima droga il Canada è diventato ieri il secondo stato al mondo (dopo l’Uruguay) a legalizzare l’uso della marijuana. Dalla mezzanotte del 17 ottobre i cittadini canadesi hanno potuto acquistare e consumare quella che viene chiamata recreational marijuana. La cannabis terapeutica invece è legale già dal 2001.
Il primo mercoledì da fattoni dei canadesi dopo la legalizzazione della marijuana
C’è chi scherzando sostiene che il Canada abbia legalizzato lo spinello per poter meglio sopportare la vicinanza con gli Stati Uniti di Donald Trump ma in realtà la legalizzazione della cannabis era una delle promesse contenute nel 2015 nel programma elettorale del presidente Justin Trudeau. La legge federale (chiamata Cannabis Act) consente il consumo e la vendita, in esercizi commerciali autorizzati a livello provinciale con specifiche licenze, di marijuana ed inoltre concede la possibilità di impiantare coltivazioni di marijuana su larga scala. Uno dei problemi principali del primo, euforico, giorno di legalizzazione è stata infatti la scarsità di prodotto per festeggiare l’hemp day.
Molte persone si sono messe ordinatamente in fila nelle ore prima della mezzanotte davanti ai negozi per poter festeggiare la legalizzazione con un tiro in compagnia. Ma le scorte di marijuana legale erano limitate e non quindi, ha spiegato alla Reuters Brad Poulos esperto di business della marijuana (sic!) alla Ryerson University di Toronto molti consumatori hanno semplicemente continuato a fumare l’erba illegale.
Ci vorrà del tempo prima che il sistema legale di approvvigionamento e di vendita possa andare a regime e quindi per qualche tempo ancora la maggior parte dei candesi dovrà continuare a contare sulle proprie scorte personali. Ad esempio in Ontario (la provincia dove si trova Toronto) si stima che il primo negozio legale – a causa del sistema dei permessi – non potrà aprire prima dell’aprile del 2019. Giusto in tempo per organizzare una vacanza immorale in Canada con i soldi del reddito di cittadinanza.
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Le scorte legali sono limitate e ci vorrà un anno per sentire gli effetti (della legalizzazione)
Al di là di questo non risulta che ci sia stato un boom di bambine chiamate Mary Jane e non si registrano particolari incidenti o cali della produttività (e del PIL) dovuti alla legalizzazione. È ancora presto per valutare le conseguenze della legalizzazione, in particolare per quanto riguarda la diminuzione dei proventi dello spaccio. Il tutto dipenderà da due fattori: la rapidità e la diffusione delle licenze di vendita e la produttività delle piantagioni legali che dovranno approvvigionare i negozi. Secondo alcuni studi ci vorrà almeno un anno prima che il mercato possa decollare anche a causa dell’aumento della domanda dovuta proprio alla legalizzazione (sì, ci sono persone che non fumano erba perché è illegale).
Non sono mancati invece meme e battute sul primo giorno da fattoni dei canadesi. C’è chi ha denunciato un’improvvisa carestia di patatine fritte, con negozi presi d’assalto mentre le maestre sigillavano con il nastro adesivo le finestre delle scuole. Altri invece hanno scherzato sul fatto che la legalizzazione potrebbe creare delle difficoltà nei preparativi per la festa di Halloween vista la difficoltà nell’approvvigionamento di dolcetti, specialmente alla cioccolata.
Insomma: il 17 ottobre è stato sotto molti aspetti uguale al 16 ottobre. La differenza la faranno i giorni a venire. La legge prevede che gli adulti (per i minorenni sarà illegale e in alcuni stati il limite è di 21 anni) potranno acquistare olio di cannabis, semi, piante e ovviamente marijuana da venditori autorizzati. Sarà inoltre possibile tenere legalmente in tasca fino a 30 grammi di marijuana e coltivare in casa, senza permessi aggiuntivi, fino a quattro piante di cannabis. Sarà invece illegale superare le quantità autorizzate, comprare da rivenditori non autorizzati e vendere droga ai minorenni. Il governo ritiene di poter incassare fino a 400 milioni di dollari dai proventi della tassazione (e un notevole risparmio dalla fine dei procedimenti legali per possesso di marijuana). Tutti contenti? Non proprio. Secondo la BBC le associazioni dei proprietari immobiliari non vedono di buon occhio la legalizzazione perché il consumo di cannabis tra le mura domestiche è spesso causa di liti tra condomini e vicini di casa.
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