Bartolomeo Falco: come il “delegato” della Lega è finito in carcere per cocaina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-18

In un comunicato del coordinamento campano della Lega veniva indicato come delegato “ad aprire sezioni e gestire il tesseramento” a Comiziano. E non è l’unico caso per Salvini

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Bartolomeo Falco, ex consigliere comunale di Comiziano (Napoli), in un comunicato del coordinamento campano della Lega a giugno veniva indicato come delegato “ad aprire sezioni e gestire il tesseramento” della Lega a Comiziano nell’ambito di una riorganizzazione sui territori del Nolano. Come con  Salvino Caputo, arrestato per voto di scambio, ma anche come con Ciro Borriello, Maurizio Agostini e tanti altri, la Lega continua ad affidarsi sui territori a una “classe dirigente” scelta senza la necessaria attenzione. E i risultati fioccano.

Bartolomeo Falco: come il “delegato” della Lega è finito in carcere per cocaina

Bartolomeo Falco è stato arrestato tre giorni fa insieme ad altre 71 persone. E nessuno si era accorto che il nome di quel 53enne, indicato al numero 28 della richiesta di arresto firmata dal pm Luigi Landolfi, corrispondeva a quello di un neo dirigente leghista. Ci ha fatto caso il sito il24.it, che ieri mattina
ha lanciato in home la notizia e la copia del comunicato stampa. Pensate alla faccia di Matteo Salvini, che dopo le operazioni antidroga applaude a carabinieri e poliziotti con il tweet: “Arrestati i mercanti di morte”. Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano riporta alcune delle intercettazioni che hanno portato in carcere Falco:

Biagio chiama Bartolo. “Sto venendo da te, mi puoi dare 50 euro? Non dirmi niente è perché debbo uscire con una ragazza ed ho paura, debbo mettere la benzinanon dirmi niente! È successo una cosa in volata”. Bartolo risponde: “Tr anquillo, tranquillo”. Qualche minuto dopo Biagio richiama: “Va bene Bartolo ho risolto, mi hanno chiamato e ho risolto”.

Risate. Bartolo presta soldi? No, vende cocaina. Le telefonate, intercettate nella notte tra il 7 e l’8 ottobre 2015, sono agli atti di un blitz antidroga della Dda di Napoli.

Il coordinatore campano del Carroccio, il deputato Gianluca Cantalamessa, ha cercato di metterci una pezza dopo che la notizia si è diffusa: “Falco non risulta avere alcuna nomina dal partito. L’ex consigliere comunale, ed esponente dell’Udc per lungo corso, si era da pochi mesi avvicinato alla Lega di Salvini. All’epoca dei fatti incensurato, era stato individuato dalla segreteria provinciale e annunciato a mezzo stampa come possibile referente sul territorio, ma mai alcuna nomina gli è stata affidata. La Lega era e resterà sempre dalla parte della legalità”.

Maurizio Agostini, il consigliere leghista  beccato con tre etti di cocaina in tasca

Non è l’unico. A febbraio 2017 era invece stato arrestato Maurizio Agostini, consigliere circoscrizionale leghista a Mattarello, è stato arrestato insieme a un cittadino albanese, Stefan Dushku, 38enne in Italia senza fissa dimora. La cocaina era “coperta” con il talco. La storia è raccontata da L’Adige e da Il Dolomiti. I due si trovavano su una Hyundai Atos e sono stati fermati al casello di Trento Sud. Vista l’agitazione dei due fermati i carabinieri hanno deciso di perquisire il mezzo e hanno trovato la cocaina, avvolta in involucri e ricoperta da talco mentolato per cercare di ingannare i cani antidroga.
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Agostini è stato successivamente espulso dalla Lega Nord. Proprio quel partito che quando uno straniero commette un reato inizia ad urlare – per bocca del suo Segretario – che gli immigrati sono tutti spacciatori e criminali. Chissà come mai la stessa cosa non vale anche per la Lega. Perché sicuramente nella Lega nord ci sono molte persone oneste e nessuno si sognerebbe di dire che tutti i leghisti sono dei ladri o dei mafiosi solo perché alcuni di loro vengono beccati con le mani nel sacco. Sarebbe divertente però.

Ciro Boriello, il sindaco arrestato per tangenti

Ad agosto era stato invece arrestato Ciro Borriello, sindaco di centrodestra di Torre del Greco. Uno dei pochi sindaci del Sud Italia ad aver manifestato simpatie “leghiste” nei mesi scorsi, quando aveva dichiarato che le frasi contro i napoletani e la secessione erano “solo folklore”, e aveva poi espresso contrarietà all’accoglienza dei trecento migranti in arrivo dal piano di riparto nazionale. In pieno stile leghista. “Creeranno solo numerosi problemi a Torre del Greco – sottolineava all’epoca al Fatto e poi aggiungeva – in Nigeria non c’è alcuna guerra civile, i migranti che arrivano lo fanno perché nel loro paese guadagnano 40 euro al mese e da noi invece basta restare pochi minuti fuori a un negozio per guadagnare la stessa cifra. Gli immigrati non ci portano di certo ricchezza, io credo che 35 euro al giorno sarebbero felici di averli anche i torresi. Devono restare a casa loro” concludeva.

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Ciro Borriello con Matteo Salvini (Foto da: Il Messaggero)

Borriello è stato arrestato con l’accusa di corruzione per aver pilotato alcuni appalti a favore della Fratelli Balsamo Srl una ditta che secondo gli inquirenti avrebbe “costituito mediante escamotages contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino”. In quell’occasione l’ufficio stampa della Lega  e il coordinatore campano di Noi con Salvini facevano sapere che “per la cronaca, nonostante le richieste per entrare in Noi Con Salvini – notizia verificabile attraverso i quadri locali del partito – questo signore non è mai entrato e non si è mai tesserato”.

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