Opinioni

La Calabria si sta svegliando

Vincenzo Vespri 25/11/2018

In Calabria per lavoro mi ritrovo a passare una piacevole serata con il Rettore dell’Università della Calabria. Molisano di nascita, pisano per formazione scientifica, è ormai, da 40 anni, cittadino di Calabria, terra che adora. È un geologo specializzato in beni architettonici. Mi racconta della peculiarità geologica della Calabria: è un pezzo di Alpi che […]

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In Calabria per lavoro mi ritrovo a passare una piacevole serata con il Rettore dell’Università della Calabria. Molisano di nascita, pisano per formazione scientifica, è ormai, da 40 anni, cittadino di Calabria, terra che adora. È un geologo specializzato in beni architettonici. Mi racconta della peculiarità geologica della Calabria: è un pezzo di Alpi che la deriva dei continenti ha posizionato lì in mezzo al Mediterraneo. Infatti questa terra era originariamente situata fra Liguria e Spagna e si era formata con lo stesso movimento orogenetico che aveva generato le Alpi. Lo scontro fra le piattaforme continentali africane ed europee l’ha spinta dove è adesso, facendola sovrappore agli Appennini. Infatti la Calabria è formata da due strati. Uno superficiale di origine alpina e quindi granitico e un altro, più in profondità, di origine appenninico ed argilloso. Spesse volte, scavando tunnel per l’autostrada o per la ferrovia, i tecnici si sono trovati ad affrontare i problemi causati da un repentino cambiamento della natura dei terreni. Molti dei problemi geologici di questa regione nascono da questa peculiarità. Questa struttura orogenetica ha reso molto difficili i collegamenti.

 

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Fino all’ottocento, per un cosentino, il miglior modo di raggiungere Napoli era scendere ad Amantea con la carrozza e poi prendere la nave… La situazione è certamente migliorata rispetto ad allora, ma c’è ancora tantissimo da fare. Ad esempio la ragazza che sedeva accanto a me in aereo doveva andare in un paesino vicino a Soverato. Persa per pochi minuti la navetta dall’aeroporto per Catanzaro (il cui orario è, a prima vista, completamento scollegato dall’orario dei voli che atterrano a Lamezia) è stata costretta a prendere un taxi per Catanzaro e da lì aspettare due bus. Pochi chilometri in totale ma che le sarebbero costati almeno tre-quattro ore di viaggio…Però segnali di cambiamento si avvertono. Per andare a Cosenza la situazione è nettamente migliorata. Ci sono ben tre compagnie di trasporto che lottano all’ultimo sconto per avere i passeggeri. Qualche anno fa ce n’era una sola, che era un incubo soprattutto se uno arrivava con l’ultimo volo della sera. Non era detto che la navetta aspettasse l’arrivo dell’aereo e uno si ritrovava abbandonato all’aeroporto per tutta la notte. Ma il miglioramento si vede ovunque: la colazione dell’albergo non era anonima ma puntava ai prodotti tipici e gustosi della Calabria (salumi, formaggi e fichi d’india). Al ristorante ho gustato splendidi funghi porcini (gli ultimi della stagione), tartufi (sia bianchi che neri) e ottimo vino locale. La Calabria si sta evidentemente svegliando. Ci sono tutti i segni premonitori. Questo, secondo il Rettore, è anche merito delle tre Università che operano sul territorio che hanno rotto l’isolamento non solo fisico ma soprattutto culturale di questa splendida terra. Ma questa ripresa è di fronte ad un bivio ed è ancora fragile. I politici capiranno che la via di uscita dal sottosviluppo per il Meridione non passa dall’assistenzialismo fine a se stesso ma da investimenti che finalmente rompano l’isolamento (in tutti i sensi) che ha allontanato il Sud d’Italia dal Nord, dall’Europa e dal progresso?

Foto di copertina da Instagram

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