Di Maio e il CAF di Palermo che consiglia come barare sul reddito di cittadinanza

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-29

A Non è l’Arena mostrano un servizio in cui un consulente del CAF di Palermo spiega a un giovane come ottenere il reddito per sé e per la convivente e gli dice che è possibile continuare a lavorare in nero. Il ministro si arrabbia e manda la GdF. Ma c’è un piccolo equivoco…

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Domenica sera durante Non è l’Arena è stato mostrato un servizio in cui si mostrava una persona presentata come consulente di un CAF di Palermo che consigliava come ottenere due redditi di cittadinanza variando la residenza di uno dei due della giovane coppia che si era presentata.

Di Maio e il CAF che consiglia come barare sul reddito di cittadinanza

Nel servizio il presunto consulente del CAF spiegava che in caso di controlli si sarebbe tranquillamente potuto dire che uno dei due era venuto a trovare l’altro a casa visto che erano fidanzati e diceva anche che i due avrebbero potuto tranquillamente continuare a lavorare in nero senza alcun problema, rifiutando anche i lavori proposti dal Centro per l’Impiego.

 

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Per questo lunedì Di Maio su Facebook ha detto di aver parlato con il comandante della Guardia di Finanza (evidentemente per segnalargli il servizio) parlando di un “CAF di Palermo” e citando l’ALPAA in cui un consulente consigliava alle persone come eludere i paletti del reddito di cittadinanza.

L’ALPAA, Di Maio e i CAF

Ma qualcosa non deve essere andato per il verso giusto. All’inizio del servizio si mostra un’insegna nella quale si legge Associazione Lavoratori e, subito dopo, servizi AlPAA. Ma l’Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari Ambientali non svolge servizi di consulenza fiscali e non ha alcuna competenza sulle richieste per il reddito di cittadinanza. Il presidente dell’associazione, Luigi  Rotella, e il presidente regionale siciliano, Franco Colletti, hanno minacciato di denunciare il ministro: “Considerata la gravità delle accuse del Ministro che si è spinto fino a chiedere al neo segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, di rompere l’accordo di affiliazione che ci lega alla Flai-Cgil – è scritto nella nota – abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelarci nelle sedi competenti”.

di maio caf reddito di cittadinanza

Intanto i finanzieri di Palermo questa mattina sono stati in via Salita Partanna, nei pressi di Piazza Marina a Palermo nella sede del CAF Cgil e nella sede dell’ALPAA. Hanno sequestrato la documentazione per risalire all’impiegato ripreso dalle telecamere della trasmissione di Massimo Giletti. Le strutture hanno la sede nello stesso stabile. Calogero Guzzetta, componente della segreteria Cgil Palermo, ha invece rivendicato l’estraneità del sindacato ai fatti: “Siamo estranei ai fatti emersi a seguito della diffusione a mezzo mass media di notizie in ordine a presunte attività illecite perpetrate da un caf erroneamente indicato come Alpaa affiliato Flai. Siamo, comunque, disponibili, a fornire ogni collaborazione che dovesse esserci richiesta dalle autorità in merito ad eventuali responsabilità di singoli dipendenti”.

Sandro Russo: il consulente è anche consigliere PD

Il segretario della Camera del lavoro Enzo Campo, insieme ai responsanili del Caf, ha deciso di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente in questione, Sandro Russo, che è anche consigliere comunale del Pd a Monreale. Russo però si difende: “Sono stato raggirato e sto valutando una querela – dice – il giornalista de La7 si è qualificato come un collega della Cgil che voleva parlare del reddito di cittadinanza perché voleva fare degli approfondimenti. Non parlavo quindi con un utente. Anche perché l’addetto alle pratiche Isee del reddito di cittadinanza non sono io. Vi prego, basta strumentalizzare questo episodio”. Ma basta vedere il video per rendersi conto che quello a cui sta rispondendo Russo non recita la parte di un collega. E le sue risposte lo confermano.

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