BTP, i rendimenti e le aste

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-07-31

Sui decennali tasso in rialzo di dieci punti al 2,87% nonostante la buona domanda. Sul mercato secondario tassi ai livelli più alti da un mese, 30 punti base in più di metà luglio

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I rendimenti dei BTP continuano a salire. Nell’asta di ieri – con cui il Tesoro ha collocato complessivamente 7,5 miliardi fra BTp a 5 e 10 anni e CcTeu – il BTp decennale è stato venduto al 2,87%, 10 punti base in più rispetto alla precedente analoga emissione. Il rendimento netto, secondo Assiom Forex, si attesta al 2,509%. Il Sole 24 Ore oggi spiega che il rapporto bid-to-cover (domanda/offerta) si è attestato a 1,42 (da 1,26 del collocamento di fine giugno). A fronte dei 4 miliardi di BTp a 10 anni venduti sono state registrate richieste per 5,7 miliardi. I rendimenti a fine giornata hanno chiuso in rialzo di 5 punti base rispetto alla vigilia terminando gli scambi al 2,79%, il livello più alto da un mese e 30 punti base più su rispetto a metà luglio. La fetta restante dell’asta ha riguardato il BTp a 5 anni (collocati 2 miliardi su 2,93 richiesti all’1,8% rispetto all’1,81% precedente) e il CcTeu a 7 anni (venduti 1,5 miliardi su 2,4 richiesti all’1,75% rispetto all’1,66% dell’asta precedente).

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Le aste di BTP (Il Sole 24 Ore, 31 luglio 2018)

Spiega Il Sole 24 Ore:

Il fatto che i rendimenti sono saliti sulle emissioni a 7 e 10 anni (parte lunga) mentre sono scesi su quella a 5 è in linea con quanto accaduto ieri sui titoli governativi su scala globale. Le indiscrezioni su un cambio di rotta della politica monetaria del Giappone che potrebbe favorire il primo irripidimento della curva nipponica dal 2014, ha messo in fibrillazione il mercato dei bond.

I Treasury a 10 anni si sono riavvicinati alla “soglia psicologica” del 3%. Anche il Bund tedesco ha chiuso a 0,44%, con un rialzo di 4 punti base (si veda articolo in basso) tornando sui massimi da un mese. Le vendite marcate sul settore obbligazionario colpiscono ancor di più perché arrivano in un momento in cui sul mercato azionario (per certi versi rivale dell’obbligazionario) si sta registrando una fase di debolezza. Quanto all’Italia però ci sono altri fattori che gli esperti monitorano per provare a intercettare l’andamento futuro dei rendimenti.

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