Opinioni
Bryce Williams: perché il giornalista ha ucciso Alison Parker e Adam Ward
neXtQuotidiano 26/08/2015
Ventitré pagine in un fax inviato alla ABC, e consegnato dalla rete tv alla polizia. Lì è scritto il motivo che ha spinto Bryce Williams, il nome con cui lavorava come reporter alla WDBJ7 Vester Flanagan, a sparare e a uccidere la reporter Alison Parker e il cameraman Adam Ward. A innescare la follia un disagio […]
Ventitré pagine in un fax inviato alla ABC, e consegnato dalla rete tv alla polizia. Lì è scritto il motivo che ha spinto Bryce Williams, il nome con cui lavorava come reporter alla WDBJ7 Vester Flanagan, a sparare e a uccidere la reporter Alison Parker e il cameraman Adam Ward. A innescare la follia un disagio dell’uomo che sempre su Twitter ha tentato di spiegare il suo gesto, postando messaggi mentre la polizia lo inseguiva: “Alison ha fatto commenti razzisti. L’hanno assunta dopo questo?”. Sempre Williams dice che aveva denunciato il comportamento della collega alla Equal Employment Opportunity Commission, e alla fine ad essere assunto definitivamente alla WDBJ7 era stato un altro e non lui. Dunque, il movente potrebbe essere un rancore represso per troppo tempo, anche nei confronti di Adam, che si sarebbe lamentato di lui dopo averci lavorato.
Il killer dei due reporter in Virginia ha chiamato la Abc News subito dopo l’omicidio presentandosi come Bryce Williams ma spiegando di chiamarsi in realtà Vester Lee Flanagan. “Ho ucciso due persone e la polizia mi sta inseguendo, è ovunque”, le sue parole secondo quanto riporta la stessa emittente tv. Il general manager dell’emittente, Jeffrey Marks, ha descritto il killer come una persona “infelice, con la quale era difficile lavorare”. E dopo diversi “episodi incresciosi abbiamo deciso di lasciarlo andare”, ha spiegato. Su Facebook, la polizia ha precisato di aver localizzato “l’auto sospetta” verso le 11.30 ora locale, intimandogli di fermarsi. Lui ha invece accelerato, finendo fuori strada. Poi è stato trovato già ferito con un’arma da fuoco, e alle 13,30 ora locale è morto in ospedale.
La Casa Bianca ha dichiarato che la tragedia in Virginia sottolinea, ancora una volta, come sia urgente che «il Congresso approvi una stretta sulle armi». Nell’attesa dalle 23 pagine del fax inviato alla ABC Williams racconterà la sua versione. Flanagan si era laureato in giornalismo all’università di San Francisco e poi aveva lavorato in diversi network regionali degli Stati Uniti prima di arrivare, nel 2012, a WDBJ nella quale era rimasto dodici mesi prima di essere allontanato due anni fa. «Abbiamo dovuto chiamare la polizia per accompagnarlo fuori dalla redazione», ricorda Marks. Flanagan era cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova, parlava molto di commenti razzisti e aveva molto interesse nei social network. Nel 2000 aveva fatto causa a una tv locale della Florida in cui aveva lavorato per “discriminazioni razziali e ritorsioni”. Pochi giorni fa aveva pubblicato online un articolo di giornale sul processo in cui lui stesso sosteneva di essere stato chiamato “scimmia” da un producer del canale nel 1999. Inoltre dopo il licenziamento da WDBJ aveva denunciato a livello federale contro il canale chiedendo 15.000 dollari di danni, ma aveva perso in giudizio.
#WDBJ shooting suspect Vester Flanagan went by Bryce Williams. Previously sued for racism. pic.twitter.com/aMfyYC1jCD
— Amanda Salinas (@AmandaOnFOX7) 26 Agosto 2015
La ABC ha diffuso un breve riassunto del contenuto del documento: nel fax Flanagan dice che il suo nome è Bryce Williams e il suo nome legale è Vester Flanagan II, e afferma di aver comprato la pistola dopo la strage di Charleston del giugno scorso. Ci sono frasi sconnesse che richiamano al killer di Charleston:
As for Dylann Roof? You (deleted)! You want a race war (deleted)? BRING IT THEN YOU WHITE …(deleted)!!!
Nel documento, racconta la ABC, Williams dice che Geova gli ha intimato di agire. Poi loda gli autori della strage di Columbine e della Virginia Tech. In un’occasione chiama il documento “Suicide Note for Friends and Family”, e dice di aver sofferto di discriminazione razziale, aggressioni sessuali e mobbing nel suo lavoro, da donne bianche e uomini neri; dice di essere stato oggetto di discriminazione in quanto gay e di colore. La lettera si conclude così:
“Yes, it will sound like I am angry…I am. And I have every right to be. But when I leave this Earth, the only emotion I want to feel is peace….”
“The church shooting was the tipping point…but my anger has been building steadily…I’ve been a human powder keg for a while…just waiting to go BOOM!!!!”