Bruxelles e il commissariamento dell’Italia in arrivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-08

L’Ue: nel 2019 Roma ultima per crescita e lavoro. Il 5 giugno ci chiederà una manovra 2020 da 33 miliardi o misure più dure

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Alberto D’Argenio su Repubblica oggi spiega che dopo le elezioni europee l’Unione Europea presenterà all’Italia il conto del debito: nella migliore delle ipotesi Roma dovrà mettere in campo una correzione dei conti monstre. Nella peggiore, invece, sarà immediatamente commissariata dall’Ue con una pesante procedura sul debito.

La resa dei conti arriverà il 5 giugno. Nei prossimi giorni la Commissione spedirà una lettera al Tesoro con la richiesta di giustificare lo scostamento dei conti. Quindi, tra un mese, aprirà un rapporto previsto dall’articolo 126,3 del Trattato per l’aumento del debito nel 2018 (ultimo anno già a consuntivo). Se applicasse rigidamente le norme, Bruxelles concluderebbe che l’Italia è fuori dai parametri e aprirebbe una procedura sul debito, una sorta di commissariamento con pesanti target di rientro annuali che durerebbero almeno cinque anni.

Ipotesi che sta prendendo sempre più piede, anche se la decisione finale arriverà solo dopo le europee. Se invece ancora una volta Juncker opterà per la flessibilità giustificandola con un brusco calo della crescita (escamotage implicitamente indicato ieri da Moscovici), l’Italia dovrà pagare un conto salato. Quanto meno per giustificare una scelta questa volta ben oltre il limite delle regole Ue. C’è da coprire il buco del 2019, che peraltro già sconta i 2 miliardi congelati a dicembre su indicazione Ue, e soprattutto c’è il 2020. «L’attivazione delle clausole Iva migliorerebbe le prospettive», scriveva ieri la Commissione.

Ecco quindi che si prospetta un immediato futuro piuttosto grigio, che nella migliore delle ipotesi riaprirà il fronte con Bruxelles:

Di fatto, dunque, a ottobre nella manovra per il prossimo anno il governo dovrebbe alzare l’imposta o coprire interamente i 23 miliardi del suo valore, aggiungendo altri 10 miliardi per abbattere il debito. Una manovra da 33 miliardi o la procedura tornerà ad avvicinarsi ancora più minacciosa.

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