Alfonso Bonafede e la bancarotta come “comportamento personale”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-08

A DiMartedì Bonafede, che non a caso è avvocato e ministro della Giustizia, ha scambiato la sentenza di un tribunale italiano dove la giustizia è amministrata in nome del popolo con la (teorica) preferenza di Siri per il gelato al pistacchio

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Ieri il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dato spettacolo a DiMartedì in un’intervista nella quale è riuscito a definire la bancarotta fraudolente (reato per il quale il sottosegretario ai trasporti Armando Siri ha patteggiato una pena di un anno e otto mesi, come un “fatto personale” o un “comportamento personale”. In pratica Bonafede, che non a caso è avvocato e ministro della Giustizia, ha scambiato la sentenza di un tribunale italiano dove la giustizia è amministrata in nome del popolo con la (teorica) preferenza di Siri per il gelato al pistacchio.

Poco dopo il direttore de l’Espresso Marco Damilano è costretto a ricordargli che se l’indagine per corruzione è un’ombra per la quale Siri dovrebbe dimettersi, anche la bancarotta era un’ombra per la quale semmai non sarebbe dovuto diventare sottosegretario.

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