Per Borghezio l’unico difetto di Mussolini è che “era troppo buono”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-01

In un’intervista a La Zanzara, l’ex eurodeputato della Lega Mario Borghezio ha speso parole al miele per Benito Mussolini: “Il suo difetto è stato essere troppo buono rispetto ai ruffiani che lo circondavano”

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“Mussolini? È stato troppo buono, questo è stato il suo difetto, rispetto ai ruffiani che lo circondavano è stato troppo buono”. Parole choc dell’ex eurodeputato della Lega Mario Borghezio, che intervistato a La Zanzara su Radio24 si è lasciato andare a sviolinate e parole al miele per il duce. “Dopo Mussolini non c’è stato nessun altro grande statista?”, gli viene chiesto. “No, casomai prima, come Cavour”, risponde.

Borghezio non ha mai nascosto le sue simpatie fasciste, ed è finito coinvolto nell’inchiesta di Fanpage, sui legami tra neofascisti e Carroccio a Milano. Incalzato, parlando dei possibili errori commessi dal duce, ha aggiunto: “Tutti possiamo sbagliare, anche il Papa. Ne ha fatto di cotte e crude? Io riconosco solo le cotte…”.

Il discorso durante il programma radiofonico si è poi spostato su Junio Valerio Borghese, capitano militare che nel 1970 tentò un golpe in Italia. “Io sono fedele al principe Borghese, medaglia d’oro (al valore militare, conseguita nel ’41 per un’azione di Guerra a Gibilterra, ndr), uno che avrebbe sistemato l’Italia diversamente”, dice Borghezio spiegando le sue simpatie nel ventennio. “Ma Borghese è quello del tentato golpe?”, lo incalzano. “Si dice, qualcuno insinua, e poi ognuno ha i suoi hobby…”. Il tono diventa quasi scherzoso, se non fosse surreale scherzare di questi temi: “Con l’affondatore delle navi inglesi saremmo andati a cavallo”, conclude Borghezio.

Poche settimane fa, rispondendo in un’intervista al Fatto Quotidiano che gli chiedeva conto del suo coinvolgimento nell’inchiesta “Lobby Nera” di Fanpage, l’ex eurodeputato leghista affermava: “Se uno va a picchiare il negro o prende a calci in culo lo zingaro fa delle cazzate gigantesche, ma bisogna cercare la parte buona di quella pulsione, tra chi dice ‘viva il duce’ o fa il saluto romano c’è gente in buona fede”.

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