Il povero Borghezio ha dovuto pagare 100mila euro per le querele

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-24

…e nemmeno lo ricandidano. Il suo grido di dolore oggi sul Corriere della Sera

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Una clamorosa ingiustizia è stata commessa da Matteo Salvini quando ha scelto i candidati per le elezioni europee: ha fatto fuori il glorioso Mario Borghezio, e sinceramente si stenta ancora oggi a capirne il perché, visto che la Lega, come dice lui oggi in un’intervista rilasciata a Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera,

Ancora arrabbiato per l’esclusione?
«Non è stata un’arrabbiatura. Ma stupore. Consideravo Salvini un uomo che non commette errori. Con me ne ha fatto uno grave. Danneggiando la Lega. Perché i voti della destra pura, la destra più a destra, li ho sempre portati io».

E sul più bello l’han fatta fuori.
«Sì. Questo ha del grottesco. Un harakiri. Buttar via voti sicuri è inspiegabile. Razionalmente. Non credo ci sia del dolo. Superficialità».

Rappresentava il passato…
«Eheh, ma ci sono i residui bellici. In Europa le forze politiche di spessore contano sull’esperienza. Io ci ho messo dieci anni a capire come funzionava. Comunque ho elaborato la mia teoria: il Padreterno nella sua immensa saggezza ha pensato: è così buona l’idea della Lega che ogni tanto le infiliamo un bel bastone fra le ruote così se la guadagnano, la pagnotta. E ogni tanto facciamo qualche enorme cazzata».

Non sarà che lei è troppo a destra perfino per Salvini?
«Ma va! Ripeto: rispetto a Salvini io sembro Rumor!»

Questa poi!
«È così! Soprattutto dopo gli esborsi ai quali mi ha costretto l ’obiettivissima magistratura italiana…In un anno ho dovuto tirar fuori poco meno di 100.000 euro».

Per le querele?
«Ne ho dovuti pagare 40.000 a dei nomadi che non hanno i soldi per i bambini ma erano forniti di avvocati di prim’ordine. E 58.500 alla signora Cécile Kyenge…».

Ci credo: l’aveva chiamata «Bonga Bonga» dicendo che voleva «imporre le sue tradizioni tribali in Italia»!
«Ora capisce che su argomenti così, che abbiano una vaghissima attinenza con razzismo o xenofobia, quando parlo sono la controfigura moderata di un doroteo».

Insomma, Borghezio confessa tranquillamente che ora non dice più cose razziste perché sennò finisce nei guai. E poi dite che la tattica del bastone e della carota non funziona! Chissà se la regola vale anche per Salvini…

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